Cos’è l’inflazione: significato, cause ed esempi in Italia

mano soldi inflazione

Negli ultimi mesi si è sentito spesso parlare di inflazione. Oggi spieghiamo con parole semplici di che cosa si tratta, come funziona, quale è la situazione attuale in Italia e come calcolare la propria inflazione.

Cos’è l’inflazione: definizione, significato in parole semplici ed alcuni esempi

Si parla di inflazione quando i prezzi di più prodotti e servizi aumentano.

L’incremento non è, dunque, esclusivo di qualche categoria, ma si riferisce a più e diverse voci di spesa. L’inflazione riduce così il valore del denaro nel tempo.

Se due mesi fa con 50 euro si compravano tutti i beni necessari alla spesa settimanale, oggi con 50 euro si riescono ad acquistare meno beni (a parità di prodotti ovviamente!).

In base a quanto stabilito dalle Banche Centrali, il tasso d’inflazione ottimale dovrebbe attestarsi intorno al 2%. Questo significa che l’aumento dei prezzi non dovrebbe superare la suddetta soglia, intesa come indice di stabilità nel medio termine e sinonimo di scenario economico in crescita.

Ma da cosa dipende l’inflazione?

I motivi dell’inflazione possono essere di duplice natura: relativi a fenomeni interni alla nazione (endogeni), relativi a eventi che si verificano in altri Paesi (esogeni). In generale, le variazioni dei prezzi sono riconducibili a fattori, quali:

  • lo squilibrio tra domanda e offerta di un prodotto;
  • l’incremento del prezzo delle materie prime importate, che incide sulla produzione dei beni;
  • la sfiducia nei confronti di una specifica moneta che incide nelle aspettative verso il futuro degli investitori.

Al fine di misurare gli andamenti dei prezzi, si prende come punto di riferimento il paniere della famiglia media. Nello specifico si considera l’aumento medio dei prezzi attribuendo un peso maggiore ai beni e servizi per i quali i consumatori spendono mediamente di più.

Ne è un esempio l’energia elettrica. Le principali categorie prese in considerazione comprendono i beni di prima necessità e di uso quotidiano, i beni durevoli e i servizi.

Inflazione percepita: da cosa dipende?

bilancia con monete e una mela

Quando si parla di inflazione, si è soliti fare la distinzione tra inflazione percepita e inflazione reale. Quest’ultima corrisponde al tasso d’inflazione misurato dall’indice dei prezzi al consumo.

L’inflazione percepita, invece, corrisponde al tasso d’inflazione così come misurato da un’indagine di opinione condotta sulle famiglie.

Spesso i due valori differiscono tra loro.

Se infatti il tasso d’inflazione reale è il frutto di elaborazione di dati reali, quello dell’inflazione percepita (come si intuisce dal nome), dipende dalle percezioni dei consumatori.

In particolar modo, la percezione dell’aumento dei prezzi è rapportata al personale stile di vita e ai propri acquisti quotidiani.

Accade così che le famiglie percepiscono aumenti di prezzo superiori a quelli effettivamente segnalati dagli indicatori reali perchè sono solite acquistare soprattutto beni e servizi il cui prezzo è aumentato notevolmente, ma che non sono stati considerati nel paniere medio.

Inoltre, entrano in gioco anche le emozioni. Gli aumenti di prezzo, al contrario dei ribassi, rimangono maggiormente impressi nella memoria delle persone, con un imprinting più forte.

Stesso discorso per tutte le spese che vengono fatte regolarmente ogni settimana, rispetto a quelle periodiche ma distanziate nel tempo. E per ciò che si paga con i contanti rispetto a quello che si paga con carte o bonifici.

Qual è stata l’inflazione in Italia nel 2021 e nel primo semestre del 2022?

contenere le spese con inflazione crescente

L’inflazione può essere misurata sia su base annuale, sia su base mensile. È l’Istat a comunicare i dati ufficiali riguardanti l’inflazione di volta in volta.

Nel mese di dicembre 2021, l’indice nazionale dei prezzi al consumo aveva registrato un incremento dello 0,4% su base mensile, registrando una crescita del 3,9% su base annua (dicembre 2020-dicembre 2021).

I dati comunicati a chiusura di agosto 2022, registrano un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua, in crescita rispetto al mese precedente che era pari al 7,9%.

Nel primo semestre del 2022, il tasso d’inflazione si è decisamente innalzato, gravando sulle tasche dei consumatori in modo importante. L’accelerazione dell’inflazione è dovuta soprattutto ai prezzi dei beni energetici, dei beni alimentari lavorati e semilavorati e dai beni durevoli.

Come si calcola l’inflazione?

Al fine di calcolare l’inflazione, occorre costruire un indice dei prezzi al consumo. Il calcolo viene fatto regolarmente dall’Istituto nazionale di Statistica (ISTAT).

Nello specifico, l’Istat elabora 3 principali indici dei prezzi al consumo:

  • NIC
    indice dei prezzi al consumo Nazionale per l’Intera Collettività. Tale numero misura la variazione nel tempo dei prezzi di beni e servizi acquistati sul mercato per i consumi finali individuali.
  • FOI
    indice dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati. Tale numero misura la variazione nel tempo dei prezzi di beni e servizi acquistati sul mercato per i consumi regolari delle famiglie di lavoratori dipendenti.
  • IPCA
    indice armonizzato dei prezzi al consumo. Tale numero assicura un numero che sia comparabile a livello europeo. Esso si riferisce al prezzo effettivamente pagato dal consumatore, escludendo i beni presenti nel paniere degli altri due indici e i prezzi scontati durante il periodo dei saldi.

Per calcolare l’inflazione i passaggi principali da seguire sono i seguenti:

  1. fare un elenco dei beni e servizi che formano il paniere;
  2. determinare i quantitativi dei beni consumati nel corso dell’anno;
  3. calcolare la spesa totale per ciascuno dei beni e servizi individuati (quantità acquistate*prezzo pagato);
  4. calcolare il costo totale dei beni e servizi dell’anno base, sommando poi i risultati relativi ai singoli beni e servizi;
  5. calcolare l’aumento dopo uno, due, tre anni;
  6. dividere il costo totale del paniere nell’anno in esame per il costo del paniere nell’anno base, moltiplicandolo per 100. In formule:
    Indice dei prezzi per l’anno = (Costo Totale Anno/Costo Totale Anno Base)∗100
    Tasso di inflazione sui 12 mesi = [(Indice Anno−Indice Anno Base)/Indice Anno Base]∗100
    Inflazione = [(Indice dei Prezzi al Consumo Attuale − Indice dei Prezzi al Consumo Storico)/Indice dei Prezzi al Consumo Attuale]∗100

Calcola la tua inflazione personale

Come abbiamo già scritto, l’inflazione reale spesso non corrisponde con l’inflazione percepita. E capita anche che l’inflazione personale, non corrisponda sempre a quella reale. I motivi riguardano soprattutto le abitudini di spesa dei consumatori e i loro standard di vita.

Ecco perché per conoscere un valore preciso singolo, si ricorre al calcolo dell’inflazione personale. Questa può essere calcolata attraverso dei tool online come quello disponibile sulla pagina de Il Sole 24 Ore.

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Alessandra Boraso

Scrivo di Economia e Finanza, traducendo concetti complessi in testi semplici e diretti.

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