Cosa possiamo imparare sulle crypto da Trust No One su Netflix

Quadriga CX 2022

Trust No One: alla ricerca del re delle criptovalute è un film documentario prodotto da Netflix sulle vicende del crypto exchange canadese QuadrigaCX, il cui amministratore delegato e cofondatore, Gerald Cotten, è stato dichiarato morto in India il 9 dicembre 2018 in circostanze mai del tutto chiarite fino in fondo, portando con lui nella tomba centinaia di milioni di dollari canadesi dei clienti.

Il docufilm prova a raccontare passo dopo passo l’intera vicenda, a partire dalla figura di Gerald lo schivo nerd che, con il suo volto da “bravo ragazzo”, conquista e distribuisce fiducia.

Le indagini post-mortem, condotte da un gruppo di giornalisti e di clienti truffati, però, portano all’amara scoperta di una persona totalmente diversa da quella che si mostrava al pubblico: un vero truffatore seriale e senza scrupoli.

Senza “spoilerare” troppo il film documentario Trust No One, da vedere dall’inizio alla fine, la vicenda non può considerarsi conclusa per alcuni fattori tra loro concatenati.

In primis, nessun magistrato ha ordinato la riesumazione del corpo di Gerald Cotten, nonostante la richiesta delle parti lese (i clienti) e nonostante la profondità dell’inchiesta giornalistica sia riuscita a portare a galla fatti a dir poco inquietanti.

Anche le indagini dell’autorità finanziaria dell’Ontario hanno dimostrato la truffa, ma essendo l’accusato morto non è mai stato avviato un processo, neppure contro QuadrigaCX come entità giuridica o contro potenziali corresponsabili della maxi truffa.

La lezione di QuadrigaCX

Non raccontiamo il resto del docufilm lasciando al lettore la possibilità di vederlo e scoprire gli altri “ingredienti” qui non citati.

La vicenda dell’exchange canadese QuadrigaCX, però, lascia in eredità un ammonimento: prima di affidare le nostre criptovalute ad una società, è importante andare oltre le apparenze.

L’exchange QuadrigaCX non era altro che una bella facciata dietro la quale si nascondeva un’attività organizzata di furto del denaro dei clienti, un cosiddetto “schema Ponzi”.

Dunque, come fare a non perdere fiducia nel settore delle criptovalute e in particolare come fare a non perdere i propri fondi?

Come evitare le truffe con le crypto: scuole di pensiero

Su questo punto le “scuole di pensiero” si dividono e anche profondamente, ma sono essenzialmente due:

  1. Se non hai il possesso delle chiavi delle tue crypto, queste ultime non sono tue;
  2. Se fai trading, non tenere mai tutti i tuoi crypto asset nello stesso posto.

Essere il padrone delle chiavi dei tuoi crypto asset

La prima scuola di pensiero è quella di chi suggerisce di gestire le criptovalute su un crypto wallet personale, perché la chiave privata resta nelle nostre mani.

Significa gestire le criptovalute come il denaro contante nel portafoglio, di cui siamo noi i responsabili e nessun altro. Consapevoli dell’importanza di non perdere la chiave privata, perché nessuno potrà recuperarla per noi e con essa la criptovaluta giacente sul wallet.

Questo è sicuramente un ottimo consiglio, ma è pur vero che da qualche parte le criptovalute vanno acquistate e i crypto exchange restano la via preferita per la rapidità, le basse commissioni applicate rispetto ad altri canali e la conformità alle leggi.

La soluzione meno rischiosa prevede lo scambio euro/criptovalute sulla piattaforma e il successivo trasferimento della crypto sul proprio wallet personale.

Changelly è in questo scenario uno dei servizi più apprezzati perché prevede il deposito diretto della criptomoneta nel wallet privato.

Crypto exchange: fidarsi ma non troppo

La seconda scuola di pensiero prevede un uso misto del wallet personale e degli exchange di crypto asset. Una strategia di riduzione dei rischi contro furti e pirati informatici di cui non possono fare a meno i crypto trader.

Le piattaforme di scambio, centralizzate e decentralizzate, infatti, restano la porta di accesso ai mercati delle criptovalute dove fare crypto trading.

Le soluzioni centralizzate (centralized exchange, CEX) sono quelle che presentano i maggiori rischi, pur avendo il privilegio di una maggiore liquiditĂ  dei mercati.

Le soluzioni decentralizzate (decentralized exchange, DEX) offrono maggiori garanzie di sicurezza perché gli asset digitali sono gestiti dal portafoglio personale, di contro scontano ancora un mercato poco liquido e conformità normativa carente.

Come evitare furti di criptovaluta e truffe

La soluzione più semplice per evitare ogni tipo di truffa è dunque depositare le criptovalute sul wallet personale e rinunciare a qualsiasi benefit dagli exchange (staking, lending, bonus).

L’alternativa è condurre una approfondita ricerca sul crypto exchange a cui s’intende affidare i propri crypto asset.

Una ricerca che non deve fermarsi alla lettura dei soli dati riportati sul sito della società, che non deve neppure lasciarsi troppo convincere dallo “sponsor VIP” ingaggiato per fare colpo sui potenziali nuovi clienti.

Bisogna andare al fondo e analizzare il lato tecnico della piattaforma, verificando se vengono condotti degli audit, cioè attività di controllo indipendenti sulla contabilità aziendale e sulla sicurezza informatica.

Per quanto riguarda la contabilitĂ  aziendale le principali societĂ  sono: EY, Deloitte, Pwc, Accenture, KPMG, ecc. mentre per la sicurezza informatica sul mercato troviamo: OpenZeppelin, Certik e Chainsulting.

Non è difficile accedere ai risultati degli audit perché sono gli stessi exchange a mostrarli sui siti web, se li effettuano, per dimostrare ai clienti la loro trasparenza.

In alternativa gli “audit” dei crypto exchange sono pubblicati dagli stessi clienti sul forum Bitcointalk, su Reddit e altre piattaforme.

Trust No One

In conclusione, come esplicita lo stesso titolo del film documentario sulla storia di QuadrigaCX e del suo fondatore/truffatore Gerald Cotten, è meglio non fare mai affidamento al 100% su nessuno.

Trust No One. Per gli appartenenti alla crypto community e gli interessanti a saperne di più su questa realtà, il docufilm è assolutamente da non perdere.

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Fabio Carbone

Scrittore web tecnico ma versatile dal 2013, ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Dal 2016 si occupa di temi legati all'Industria 4.0 e al mondo del digitale. Scrive di finanza, criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende.

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