- 31/07/2018
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Questo articolo deve iniziare con una premessa: l'investimento perfetto non esiste, ogni persona deve scegliere l'asset finanziario che si adatta meglio in base alle esigenze di liquidità , il grado di avversione al rischio, l'orizzonte temporale e l'obiettivo (la redditività ) che si vuole raggiungere. Perché questa premessa? Secondo l'ultima indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani condotta dal Centro Einaudi e Intesa Sanpaolo, gli italiani cercano certezze quando investono e sono disposti a far da sé senza ricorrere alla consulenza di un professionista. Questo unito al fatto che il livello di educazione finanziaria in Italia è molto basso deve essere un campanello d'allarme importante, sopratutto per le istituzioni.
L'indagine sul risparmio è stata fatta anche grazie al supporto di Doxa, una delle più importanti aziende italiane di ricerche di mercato. Il campione della ricerca effettuata nei primi mesi del 2018 è formato da 1544 persone suddivise in "decisori" e "non decisori", con una divisione chiara tra chi all'interno della famiglia prende le decisioni di risparmio e investimento e quanti non essendo capifamiglia e/o finanziariamente indipendenti, non effettuano scelte economiche e finanziarie in autonomia. Â
I dati suggeriscono che migliora la capacità delle famiglie italiane di risparmiare, passando dal 43 per cento del 2017 al 47,4 del 2018 ma rimanendo comunque un segnale decisamente allarmante dello stato di salute delle famiglie italiane: meno del 50% delle famiglie italiane riesce a risparmiare.Â
In Italia secondo i dati diffusi da Consob nel suo ultimo rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane è emerso che solo il 24% degli intervistati controlla le entrate e le uscite familiari in modo molto accurato, ossia grazie al supporto di note scritte o di strumenti digitali, e solo il 13% rispetta il budget. Partendo da queste informazioni abbiamo deciso di segnalare al lettore alcuni utili strumenti fintech che permettono alle famiglie di risparmiare grazie al supporto della tecnologia, vediamoli insieme qui di seguito.
Il primo consiglio, per chi vuole iniziare a risparmiare, è quello di tenere sotto controllo tutti i conti che si hanno presso le diverse realtà con le quali si opera. La nuova direttiva europea sui pagamenti, la PSD2 ci viene incontro perché contempla delle imprese che si occuperanno proprio di questo, gli AISP.Â
AISP è la sigla di Account Information Service Provider e sta ad indicare una impresa che avrà bisogno dell'autorizzazione da parte dei clienti, per tenere sotto controllo tutti i nostri conti correnti e offrirci dei consigli in tempo reale per gestire al meglio i nostri conti.Â
Una volta che un risparmiatore ha sotto controllo i dati di ciò che spende e conosce la sua capacità di risparmio e investimento, bisogna decidere come risparmiare e come investire navigando tra le diverse opzioni che oggi ci offre il mercato. A questo proposito, in Italia ci sono diverse fintech che consentono di risparmiare in modo automatico come Oval Money o Gimme5. Queste due applicazioni consentono di creare dei meccanismi automatici di risparmio che accantonano piccole quantità di denaro al nostro posto, anche se si è spendaccioni e un po' sbadati. Il risparmio che si accumula nel tempo viene conservato in un salvadanaio digitale basato su uno o più obiettivi specifici.Â
Fissare degli obiettivi ben chiari, aiuta a risparmiare, infatti visualizzare l'obiettivo permette di continuare sulla strada del risparmio e a non perdere la motivazione. Questa è la chiave del successo per un risparmio sistematico ed efficace.
Le possibilità di risparmio però non si limitano solo al salvadanaio digitale, esistono anche alternative che si legano al profilo di investitore e all'avversione al rischio è ciò che accade quando decidiamo di affidarci ad un robo advisor, ne avevamo già parlato in questo articolo. I robo advisor permettono di abbattere i costi avendo delle commissioni più basse rispetto ai consulenti finanziari tradizionali che troppo spesso, devono smarcarsi dall'attività dei promotori finanziari che lavorano per conto di una rete di vendita di una banca. La comparsa dei robo advisor qualche anno fa, ha messo in allarme molti attori tradizionali sul mercato, vista la loro natura innovativa. La realtà dopo qualche anno ha dimostrato che questo tipo di soluzioni hanno un grado di accettazione più elevato tra i consumatori sopratutto se vengono offerti in collaborazione e partnership con le banche tradizionali. È il caso di Yellow Advice di CheBanca! sviluppato in collaborazione con Virtual B.