- 05/09/2022
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Il termine "nomade digitale" è comparso la prima volta nel 1997 grazie al lavoro di ricerca condotto dallo scrittore David Manners e dall'ingegnere elettronico Tsugio Makimoto che è una vera e propria istituzione in Giappone per quanto riguarda i semiconduttori e più in generale la tecnologia.
Il fenomeno dei nomadi digitali e del nomadismo digitale era già in forte crescita in tutto il mondo prima della pandemia e grazie alla possibilità offerta a molti lavoratori di poter lavorare da remoto senza esser costretti a recarsi fisicamente, giorno dopo giorno, in ufficio. A seguito della pandemia e con la crescita dello smart working (letteralmente “lavoro agile”), questo fenomeno è sempre più in auge.
Per chi volesse approfondire il tema, consigliamo di dare un'occhiata all'articolo scritto dal professore della Harvard Business School, Raj Choudhury, sulla rivista Harvard Business Review. dal titolo "Come i visti per nomadi digitali possono sostenere le economie locali".
I Paesi Europei si stanno rendendo conto dei vantaggi e dei benefici che possono portare i nomadi digitali sia alle città che ai borghi e ai paesini abbandonati che hanno vissuto una grossa emigrazione della popolazione verso i centri cittadini. Per poter permettere a i nomadi digitali di poter insediarsi in modo temporaneo e stabile all'interno di un Paese un ruolo importante lo gioca il visto per nomadi digitali, ogni Paese europeo ha suo modo si sta attrezzando in questo senso. Andiamo a vedere qui sotto in dettaglio come lo stanno facendo.
Che cos'è un visto per nomadi digitali?
Un "visto per nomade digitale" è un termine piuttosto generico, ma di solito si usa per fare riferimento a un permesso di soggiorno temporaneao che consente agli stranieri di rimanere in un Paese per un periodo compreso tra i 6 mesi e i 2 anni.
Per i lavoratori da remoto provenienti da fuori dell'Unione Europea (es. molti statunitensi con il cambio euro/dollaro vedono sempre più interessante fare un'esperienza di vita e di lavoro in Europa), questo tipo di visti possono offrire un modo perfetto per stabilirsi nel continente europeo senza dover esser vincolati da visti turistici che generalmente sono più restrittivi rispetto ai visti per nomadi digitali.
Come sappiamo, in Europa molto spesso ogni Paese va per suo conto e i visti per nomadi digitali non sono da meno. In Islanda, per esempio, i candidati al visto hanno l'obbligo di dover dimostrare di guadagnare almeno 7.100 euro al mese, mentre il visto del Portogallo richiede alle persone di rimanere nel paese per un minimo di 16 mesi nei primi due anni dalla concessione del visto.
I Paesi in Europa che offrono un visto come nomade digitale
Andiamo a vedere come funzionano questi visti per nomadi digitali nei Paesi Europei e quali Paesi stanno pensando di favorire l'immigrazione emettendo un permesso di soggiorno ad hoc per nomadi digitali.
Croazia
La Croazia ha lanciato il suo visto nomade digitale nel gennaio 2021. Consente ai candidati selezionati di rimanere per un anno, può essere esteso per un secondo anno.
I requisiti includono un controllo dei documenti emessi dal governo del tuo paese d'origine, una prova di essere in possesso di un'assicurazione sanitaria e di viaggio, l'indicazione di un indirizzo croato e la prova che sei un nomade digitale.
I candidati devono essere in grado di dimostrare di guadagnare almeno € 2.370 al mese, ma non saranno tassati dalla Croazia. Maggiori informazioni qui.
Estonia
L'Estonia ha lanciato il suo visto nomade digitale nell'agosto 2020 e il nuovo schema consente ai candidati prescelti di rimanere per un anno.
I candidati devono dimostrare un reddito mensile di € 3.504 al mese e di essere un lavoratore autonomo o lavorare per un'azienda straniera. Per i primi 183 giorni consecutivi nel paese, i nomadi digitali non pagano tasse, dopodiché sono considerati residenti fiscali estoni. Maggiori informazioni qui.
Georgia
Il visto nomade digitale della Georgia, Remotely from Georgia, permette ai lavoratori da remoto che guadagnano un minimo di € 24.000 all'anno di rimanere nel paese per un massimo di un anno.
Durante questo periodo, i nomadi sono registrati come residenti in Georgia e possono iscriversi all'assistenza sanitaria locale. Al di là della sua splendida natura, dove i nomadi possono trovare numerose attività all'aria aperta sulle montagne del Caucaso e lungo la costa del Mar Nero, la Georgia è una delle destinazioni più economiche d'Europa.
Anche il processo di richiesta del visto come nomade digitale è relativamente semplice: puoi fare domanda online in soli 10 minuti e ricevere il visto entro 10 giorni. Maggiori informazioni qui.
Germania
La Germania permette ai nomadi digitali di ottenere un permesso di soggiorno per lavoro autonomo (“Freiberufler”). Vale un anno, ma si può rinnovare presentando nuovamente una domanda.
Secondo la legge tedesca bisogna rientrare in una di queste categorie: scienziato, artista, scrittore, insegnante, medico, notaio, ingenere, architetto, revisore dei conti, consulente fiscale, ragioniere, giornalista, fisioterapista, interprete, traduttore, veterinario, fotoreporter, economista, pilota o avvocato.
Il costo per richiedere il visto freelance è di 60 euro mentre il permesso di soggiorno è di 100 euro. Maggiori informazioni qui.
Grecia
La Grecia ha lanciato il suo visto nomade digitale nel settembre 2021 e consente alle persone di rimanere nel paese per 12 mesi, che possono poi essere prorogati per un secondo anno.
I nomadi digitali devono dimostrare che lavoreranno per la durata del loro soggiorno presentando un contratto di lavoro e mostrando di essere in possesso di un indirizzo greco dove soggiorneranno.
Il reddito minimo mensile richiesto è di € 3.500 e c'è una quota di iscrizione di € 75. I nomadi non pagheranno alcuna tassa per i primi sei mesi nel Paese, ma non c'è possibilità di poter usufruire dei servizi sanitari o educativi pubblici senza in un sovraccosto. Maggiori informazioni qui.
Islanda
Il visto nomade digitale islandese, annunciato a novembre 2020, è forse il meno attraente visto che richiede agli applicanti di dimostrare un reddito mensile di 1 milione di corone islandesi‚ più di 7.000 euro al tasso attuale. C'è anche una quota di iscrizione di 83 euro.
I candidati prescelti potranno rimanere nel paese per un massimo di sei mesi e non pagare alcuna tassa locale. Maggiori informazioni qui.
Malta
Mare, sole, sabbia e una procedura di visto relativamente semplice rendono Malta un buon candidato come Paese per esser scelto da un nomade digitale. I richiedenti interessati devono compilare un modulo dattiloscritto e firmarlo, indicando per quanto tempo intendono rimanere nel Paese, e anche scrivere una lettera di intenti, spiegando le motivazioni per richiedere il permesso di soggiorno nomade, oltre a presentare i consueti documenti: passaporto, prova del reddito, ecc.
Il permesso è rilasciato per un anno ed è rinnovabile, di solito ci vogliono 30 giorni per ottenere il visto. Ai candidati che intendono rimanere per meno di un anno verrà invece rilasciato un visto per la durata del soggiorno.
Alcune condizioni da notare: i nomadi devono avere un reddito mensile di 2.700 euro lordi mensili per essere presi in considerazione per il visto nomade digitale e pagare una quota di iscrizione di 300 euro. Maggiori informazioni qui.
Portogallo
Il visto D7 del Portogallo è uno dei permessi di soggiorno per nomadi digitali più longevi, essendo stato lanciato nel 2007. I richiedenti devono guadagnare € 9.870 all'anno e avere un codice fiscale portoghese e un conto bancario.
I principali problemi con questo tipo di visto è che ai candidati viene richiesto di rimanere nel paese per 16 mesi per i primi due anni del loro soggiorno. C'è un processo di richiesta abbastanza lungo e le persone devono avere un'assicurazione sanitaria e la prova di essere in possesso di un indirizzo portoghese. Maggiori informazioni qui.
Repubblica Ceca
A differenza dei tipici visti per nomadi digitali, il visto nomade digitale ceco è un permesso di soggiorno a lungo termine che consente ai nomadi non extracomunitari di lavorare in modo indipendente nel paese come libero professionista per un massimo di 365 giorni.
I nomadi digitali che desiderano lavorare nella Repubblica Ceca dovrebbero richiedere un visto "Zivno" di persona tramite l'ambasciata della Repubblica Ceca nel loro paese d'origine. Il processo per richiedere questo visto non è del tutto semplice: può tardare dai 90 ai 120 giorni e il richiedente deve pagare una tassa di CZK 1.000 (circa 40 euro). Maggiori informazioni qui.
I Paesi Europei che prossimamente offriranno un visto per i nomadi digitali
Montenegro
Il Montenegro non ha ancora fatto chiarezza sui suoi piani per concedere visti per i nomadi digitali, ma dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno.
Il visto dovrebbe consentire ai nomadi di vivere in Montenegro per due anni, con la possibilità di rinnovare il visto per altri due anni successivamente. Si è parlato anche di agevolazioni fiscali per i nomadi titolari di questo visto, anche se ulteriori dettagli devono ancora essere rilasciati e sopratutto confermati. Maggiori informazioni qui.
Spagna
Il visto nomade digitale spagnolo è in lavorazione da tempo, ma il governo dovrebbe approvarlo entro la fine dell'anno. Non sono ancora molto chiare le regole per richiedere il visto, ma dovrebbe consentire ai nomadi digitali di poter vivere nel Paese dai sei ai dodici mesi, con la possibilità di una proroga. Maggiori informazioni qui.