Come le auto connesse guideranno la rivoluzione nei pagamenti

auto connesse

Secondo un articolo di JP Morgan, le auto connesse potrebbero trasformare profondamente il modo in cui le persone effettuano transazioni, creare nuovi modelli di business e introdurre nuove opportunità per tutti gli stakeholders del settore automobilistico.

In un nuovo articolo sul suo blog, la banca approfondisce le sue previsioni sui trends del prossimo futuro nel mercato delle auto connesse, condividendo come i portafogli elettronici collegati alle auto rivoluzioneranno il settore dei pagamenti, portano nuove esperienze di acquisto.

Nuove esperienze di acquisto

I clienti di oggi sono alla ricerca di soluzioni digitali che gli permettano di risparmiare, un cambiamento che ha spinto le startup fintech, i concessionari di automobili e le banche a sviluppare nuove esperienze di acquisto e modelli di distribuzione per soddisfare i bisogni mutevoli dei consumatori.

Carvana, ad esempio, è un rivenditore di auto usate online che fornisce una piattaforma online che permette agli utenti di cercare veicoli, ottenere un'offerta per la permuta, garantire finanziamenti e programmare la consegna del proprio veicolo. L'azienda è il rivenditore di auto usate online in più rapida crescita negli Stati Uniti ed è stata una delle aziende più giovani ad entrare nella prestigiosa lista Fortune 500.

Un altro esempio citato nell'articolo è WePay, un fornitore di infrastrutture di pagamento. Nel settore automobilistico, WePay facilita le transazioni di pagamento, consentendo ai clienti di accedere direttamente alla pagina web di una casa automobilistica ed effettuare un acconto contactless direttamente alla concessionaria. I clienti possono anche richiedere prodotti e servizi aggiuntivi come la manutenzione ordinaria del veicolo, parti e accessori direttamente dalla pagina web della casa automobilistica e inviare il pagamento direttamente alla concessionaria.

Un portafoglio su quattro ruote

Nell'area dei pagamenti, le auto connesse offrono promettenti opportunità sia in ambito business-to-consumer (B2C) che business-to-business (B2B).

Lato B2C, un portafoglio integrato in un'auto connessa può consentire ai conducenti di effettuare transazioni senza interruzioni, sia che si tratti di pagare un caffè, un parcheggio o di pagare mensilmente il prestito dell'auto. Un portafoglio digitale per auto può essere utilizzato anche da produttori e concessionari per offrire ai propri clienti la possibilità di pagare ricariche elettriche o crediti e bonus da utilizzare all'interno di un ecosistema digitale, creando più valore per i clienti, migliorando la fidelizzazione e consentendo migliori esperienze di proprietà e mobilità.

Per quanto riguarda il B2B, un portafoglio per auto può essere utilizzato da un'azienda per pagare i viaggi e le spese dei propri dipendenti, eliminando la necessità di segnalare le spese separatamente e aiutando a mitigare le frodi controllando quali tipi di commercianti possono ricevere pagamenti, ad esempio.

Un mercato che collega gli automobilisti con commercianti e fornitori di servizi

Come gli smartphone sono diventati un canale per i mercati e gli ecommerce, le auto connesse potrebbero potenzialmente assumere un ruolo simile, collegando gli automobilisti ai concessionari, ai distributori di benzina e fornitori di servizi tramite il loro pannello di controllo.

Un centro commerciale, ad esempio, potrebbe utilizzare l'auto come outlet e offrire ai consumatori l'opportunità di acquistare i beni visualizzati sullo schermo tramite l'ecommerce contestuale.

Simile a un app store, la piattaforma collegherebbe tra loro fornitori di terze parti, consentendogli di collaborare e vendere i propri prodotti e servizi sulla piattaforma dell'auto.

La monetizzazione dei dati

Dotate di sensori, le auto connesse offrono anche alle case automobilistiche opportunità di monetizzare dei dati, consentendo loro di ottenere informazioni più approfondite sui propri clienti per fornire servizi aggiuntivi su misura per i loro bisogni specifici.

Utilizzando i dati in tempo reale raccolti da un'auto, un produttore potrebbe fornire maggiori approfondimenti e servizi di consulenza a concessionari e automobilisti, aiutandoli a curare un'esperienza utente personalizzata che potrebbe in definitiva portare a maggiori ricavi.

Anche le compagnie di assicurazione potrebbero utilizzare questi dati per offrire una copertura assicurativa con pagamento in base al consumo e opzioni tariffarie personalizzate, migliorare il processo di sinistro e, nel complesso, offrire un'esperienza complessiva migliore. Ne avevamo già parlato in modo esaustivo in questo articolo a cura di Deloitte che vi invitiamo a leggere per approfondimenti.

Un abilitatore per la “mobilità come servizio”

Infine, JP Morgan ritiene che le auto connesse abbiano il potenziale per alimentare ulteriormente la crescita della mobilità condivisa, agendo come un fattore abilitante per nuovi modelli di utenza e proprietà.

La mobilità condivisa è stata un settore in rapida crescita negli ultimi tre anni, un aumento trainato dalla maggiore domanda di noleggi a breve termine, opzioni di car sharing e abbonamenti auto.

Le principali case automobilistiche, tra cui Stellantis, BMW e Toyota, offrono tutte opzioni per abbonamenti auto, mentre cresce il numero di aziende tecnologiche che offrono servizi di car sharing peer-to-peer fornendo agli automobilisti la possibilità di noleggiare i loro veicoli.

Nel frattempo c'è chi già immagina un futuro non troppo lontano dove "non avremo più auto di proprietà", è il caso di Sergio Savaresi, Professore al Politecnico di Milano, che ha fondato uno dei più grandi e importanti gruppi di ricerca al mondo sull’automazione dei veicoli.

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