Come il Web3 rivoluzionerà il nostro concetto di proprietà

Come il Web3 rivoluzionerà il nostro concetto di proprietà

Ancora oggi l’associazione naturale per molti alla parola “blockchain” è Bitcoin e criptovalute: valute estremamente volatili in cui alcuni precursori hanno investito al momento giusto per cercare di arricchirsi rapidamente.

La maggior parte delle persone non è consapevole, tuttavia, che questa tecnologia si è evoluta per creare una nuova forma di proprietà, non solo del denaro ma anche delle organizzazioni, dell'arte, delle fonti energetiche e persino dei manufatti storici. Le possibilità sono infinite.

La blockchain sta velocemente abbattendo le tradizionali barriere alla finanza e cambiando radicalmente il modo in cui trattiamo il denaro (e tutte le forme di proprietà) online.

Il cambiamento in atto è per certi versi simile all’avvento delle app: all'inizio erano per lo più solo giochi, ma hanno introdotto nuovi modelli e possibilità di utilizzo dei nostri smartphone che si sono rapidamente evoluti in servizi di ogni genere sempre a portata di mano. Il Web3 può analogamente assumere in relazione alla blockchain lo stesso ruolo che le app hanno giocato nei confronti di internet, introducendo nuovi utilizzi della tecnologia distribuita.

Cos'è il Web3?

Per coloro che non avessero familiarità col termine Web3, ecco un video introduttivo:

Secondo Packy McCormick, "il Web3 è un Internet di proprietà degli autori e degli utenti, orchestrato con token".

O per dirla in altro modo: l’utilizzo di token sulla blockchain permette lo scambio di proprietà e informazioni senza la necessità di piattaforme intermedie (e commissioni).

Molti classificano la storia del Web in tre fasi:

Web 1: L'economia dell'informazione

  • Sola lettura
  • Dominato da siti mediatici come Yahoo

Web 2: L'economia della piattaforma

  • Possibilità sia di lettura che di scrittura
  • Dominato da social media come Facebook e YouTube

Web 3: L'economia dei token

  • Possibilità di leggere, scrivere, possedere, eseguire
  • Dominato da DeFi e "Metaverso"

Nell'ultimo anno la rivoluzione in atto ha preso ancora più velocità. I più curiosi e ingegnosi hanno iniziato a creare alcune applicazioni davvero incredibili che iniziano a mostrare la potenza di questo livello di applicazione della blockchain.

Quali sono alcuni casi d'uso del Web3?

Quindi token, diritti di proprietà, decentralizzazione... promette bene, ma a cosa servono effettivamente?

Nonostante siamo ancora agli inizi, stiamo iniziando a vedere lo sviluppo di alcune realtà molto interessanti, tra cui:

1) Finanza Decentralizzata (DeFi)

Un’innovativa applicazione della tecnologia decentralizzata in ambito finanziario è la raccolta fondi collettiva finalizzata a fornire prestiti in tutto il mondo senza il bisogno di ricorrere ad intermediari. Altro esempio è la creazione di fondi per iniziative come l'acquisto di carbon credits, opere d'arte o persino per dare sostegno alla Costituzione.

2) Economie di gioco

I giocatori di videogiochi MMORPG o TCG saranno sicuramente familiari alle valute di gioco. Grazie alla tokenizzazione è possibile creare vere e proprie economie di gioco, ossia giochi in cui si viene pagati per giocare e viene resa reale la proprietà esercitata all’interno di mondi virtuali, dando la possibilità ai giocatori di creare e vendere gli add-ons come ad esempio skin o armature all’interno di un gioco.

3) Esperimenti di governance

I token possono anche dare accesso ai diritti di voto. Organizzazioni conosciute come DAO (Decentralized Autonomous Organizations) danno ad esempio la possibilità ai membri di esprimere il proprio voto su proposte politiche su piattaforme come Snapshot.

4) Potere ai creatori di contenuti

Rappresentando la proprietà dell'arte con NFT (token non fungibili), gli artisti possono rivolgersi direttamente ai mecenati con uno smart contract ed essere in grado di avere un rapporto chiaro e diretto con gli “usufruitori” della loro arte. Piattaforme come Opensea o Objkt sono ormai il principale marketplace degli artisti indipendenti.

I limiti del Web3 nella finanza oggi

Oltre alle iniziative già menzionate, un’importante parte della rivoluzione del Web3 ruoterà ancora attorno alle crypto.

I portafogli contenenti criptovalute sono le nostre porte d’accesso al mondo della blockchain. Se l’invio e la ricezione di pagamenti non è intuitiva, non saremo in grado di utilizzare le app e le piattaforme e ci ritroveremo esclusi da quel tanto ambito ecosistema distribuito.

I punti critici che limitano la scalabilità del Web3 sono al momento principalmente problemi di interfaccia utente (UI) – design poco user-friendly e processi utente complicati. Ma creando portafogli migliori, si potrà iniziare a superare questi ostacoli e portare il Web3 all’adozione di massa.

Questo è il motivo per cui migliorare l’interfaccia utente dei portafogli è così importante per la blockchain 2.0. Rendendo più facile l’ingresso nel mondo delle valute indipendenti, questi nuovi ecosistemi diventeranno di grande interesse per chiunque.

Dalle interazioni quotidiane del Web3 e i trasferimenti cross-chain, al play-to-earn, e ambienti di gioco ‘metaverso’, gli utenti hanno bisogno di un modo semplificato per interagire con ogni aspetto del Web3 e sfruttarne appieno il potenziale.

Conclusioni

Il Web3 introduce un nuovo modello di proprietà che combina economia, arte, teoria dei giochi e tecnologia in un modo incredibilmente interessante.

Siamo appena agli inizi, ma è possibile che i cambiamenti per gli imprenditori saranno addirittura maggiori di quelli causati agli inizi degli anni 2000 da dispositivi mobili e internet, stravolgendo le dinamiche della maggior parte delle aziende. È sicuramente un’evoluzione a cui vale la pena prestare attenzione e che darà a molti la possibilità di sperimentare modelli di gestione, business, gioco, e non solo, ancora inesplorati.

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