L'anello di congiunzione tra PSD2 e open banking: CBI Globe

CBI Globe Open Banking

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Liliana Fratini Passi, CEO di CBI S.c.p.a., nato sotto l'egida dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana) come "think tank" di innovazione precompetitiva per le banche. È un piacere poterci confrontare con un player affermato dell'industria finanziaria italiana.   

Ciao Liliana, cos'è CBI Globe e come funziona?  

CBI Globe è una piattaforma di open banking multioperatore che come primo obiettivo ha avuto quello di supportare l’adeguamento tecnico-funzionale delle imprese bancarie alla nuova direttiva sui servizi di pagamento, nota come PSD2. Il servizio consente infatti, anche a livello internazionale, l’interconnessione tramite interfacce API tra banche e Istituti di pagamento che offrono servizi informativi e di inizializzazione di pagamenti (cd. “Terze Parti”)

Ma CBI Globe è molto di più, il nostro scopo ora è quello di consentire alle banche di sviluppare nuovi servizi innovativi in sicurezza per il cliente e diventare protagonisti “attivi” del nuovo mercato dell’Open Banking. CBI supporterà infatti gli Intermediari interessati ad operare nel ruolo “attivo” di Terza Parte anche tramite un “single point of access” che semplificherà notevolmente l’interconnessione tra tutti i player attivi nell’offerta di servizi innovativi verso la clientela.

In tal senso CBI Globe si configura come una piattaforma RegTech per supportare le banche nel processo di adeguamento imposto dalla PSD2 e nello sviluppo di nuove funzionalità in ambito Open Banking. Ad oggi ha aderito a CBI Globe circa l’80% del mercato bancario italiano e sono in fase di test e/o operative sulla piattaforma circa 50 Terze Parti nel ruolo di Account Information Service Provider (AISP) e Payment Initiation Service Provider (PISP). Tra queste sono presenti anche vari operatori esteri e le banche medesime.

Come è nata la partnership tecnologica con Nexi?  

CBI, dopo un’apposita analisi degli operatori e delle offerte presenti sul mercato in ambito Open Banking, ha scelto Nexi come partner tecnologico dell’iniziativa, anche per la sua propensione all'innovazione sul mercato dei pagamenti e la capacità di offrire al mercato delle soluzioni tecnologiche caratterizzate da un elevato livello di innovazione, sicurezza e scalabilità

Quali credi saranno gli impatti dell'open banking sul settore bancario italiano: rischio o opportunità? 

La Direttiva PSD2 sta favorendo l'operatività e lo sviluppo delle Fintech e di altri operatori non bancari nel mercato dei pagamenti, sulla base del principio “stesse regole per gli stessi servizi”, per offrire maggiori opzioni di scelta ai consumatori finali. Sia per gli operatori tradizionali che per i nuovi competitor non bancari si apriranno importanti opportunità di business derivanti dalla possibilità di offrire alla clientela servizi innovativi e di elevata qualità, semplificando la vita delle famiglie e delle imprese per rendere la finanza sempre più semplice, accessibile e veloce, in massima sicurezza.

Quali sono i benefici per le banche? E per le fintech?  

La soluzione garantisce importanti benefici a tutti gli attori coinvolti nel perimetro di operatività individuato dalla PSD2.

Agli Intermediari di radicamento del conto, CBI Globe consente di centralizzare i servizi comuni (c.d. “shared services”) con notevoli risparmi che possono essere investiti nella creazione di servizi competitivi a valore aggiunto.

La soluzione è inoltre basata sulle più moderne tecnologie a garanzia della più ampia interoperabilità e di elevati standard in termini di sicurezza informatica. Un ulteriore valore aggiunto della soluzione è rappresentato dalla presenza di un team di coordinamento centrale, guidato da CBI, dedicato al presidio di evoluzioni di carattere normativo e tecnologico, che saranno opportunamente condivise all’interno della community degli Intermediari aderenti a CBI Globe.

Le Terze Parti, invece, possono sfruttare la disponibilità di un collegamento semplificato per la connessione con i circa 300 Intermediari di radicamento del conto attualmente connessi a CBI Globe.

Lato utente finale, si ha l’opportunità di sfruttare nuovi servizi sviluppati da Intermediari di radicamento del conto e Terze Parti che saranno veicolati in massima sicurezza

Nel panorama italiano, ci sono più AISP o PISP? 

In Italia sono presenti più AISP. Gli AISP sono gli Account Information Service Providers, ossia prestatori di servizi di pagamento che offrono a tutti gli utenti che hanno un conto corrente accessibile online, la possibilità di visualizzare e aggregare le informazioni dei propri conti in un unico strumento, ad esempio tramite un’unica applicazione. 

I PISP invece sono i Payment Initiation Service Providers, ossia prestatori di servizi di pagamento che offrono a tutti gli utenti, che hanno un conto corrente online, la possibilità di avviare – anche tramite un servizio offerto da un soggetto diverso dalla propria banca - un’operazione di pagamento con addebito sul proprio conto (ad es. per l’acquisto di beni o servizi tramite internet) senza l’utilizzo di una carta di credito.

Con l'open banking il cliente diventa il titolare dell'informazione di conto corrente, come cambia il rapporto con la banca?

La PSD2 mira a trasformare la banca in una piattaforma aperta. Ciò significa che i correntisti potranno appoggiarsi sui servizi offerti da altre società non bancarie, le Terze Parti, autorizzandole ad accedere ai propri dati finanziari. 

CBI Globe consente, infatti, a chi è titolare di un conto corrente online di disporre pagamenti o ottenere informazioni sul proprio conto anche attraverso l’impiego di app di altri soggetti bancari e non, appositamente autorizzati ad operare in Italia, in linea con il nuovo quadro normativo europeo.

Quali sono stati i punti di forza che hanno permesso a CBI Globe un così forte apprezzamento da parte del mercato? 

La risposta che il mondo bancario sta riservando a CBI Globe è positiva a testimonianza che gli intermediari operanti nel settore dei pagamenti hanno compreso appieno i vantaggi della piattaforma: sulla piattaforma sono già attive circa 300 banche, rappresentanti oltre l’80% del mercato bancario italiano.

L’esperienza che i prestatori di servizi di pagamento stanno vivendo con CBI Globe dimostra come la strada collaborativa sia la migliore per realizzare economie di scala nella condivisione dei costi di compliance e, allo stesso tempo, per stimolare creatività innovativa contando su un rilevante numero di attori del mercato.

CBI Globe si candida quindi, anche a livello internazionale, come progetto concreto di collaborazione tra le banche per l’adeguamento alla nuova normativa europea sui pagamenti e come volano per lo sviluppo di servizi evoluti nella data sharing economy.

Dal tuo punto di vista, in termini di apertura alle innovazioni, il settore bancario italiano è leader o follower? Perché?

L’innovazione, come dimostrano anche recenti studi di settore, parte spesso dalle sedi cooperative in ambito interbancario, che continuano a rivestire un ruolo cruciale nella diffusione delle conoscenze sullo sviluppo e sull'utilizzo delle tecnologie informatiche nelle banche.

L’Open Banking rappresenta oggi il vero fulcro del processo di innovazione, poiché mette a confronto le banche con i nuovi competitor e potenzialmente con tutta la catena degli information broker industriali, dal settore delle telecomunicazioni a quello dell'automotive, passando per quello assicurativo, la pubblica amministrazione ed oltre.

La competizione tuttavia non è l’unica leva di mercato: una strategia di collaborazione si può rivelare vincente perché permette di combinare le competenze tradizionali del settore bancario, legate ad esempio alla gestione del rischio ed alla reputazione normativa e commerciale, con quelle uniche delle Fintech che grazie alla loro freschezza ed agilità sono in grado di attestarsi immediatamente all'ultimo step della frontiera tecnologica.

A proposito di Open Banking e PSD2 ricordiamo ad esempio che tutte le banche italiane che hanno richiesto una esenzione dalle misure di contingency l’hanno ottenuta, perché la loro attività è stata giudicata del tutto soddisfacente ed in linea con i requisiti dalla Autorità competente, mentre lo stesso non è avvenuto in altri importanti Paesi europei come Germania e Francia. 

Questo dimostra ancora una volta che le banche italiane, di qualunque dimensione, intendono svolgere un ruolo sempre attivo e di primo piano, cavalcando le opportunità di business nascenti dalla normativa anziché viverla solo come passivo adeguamento imposto dalla compliance. In questo senso il settore bancario italiano è sicuramente leader in termini di apertura alle innovazioni.

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