- 17/12/2020
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Iniziato ufficialmente lo scorso 8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, in un’Italia che ha allentato leggermente le restrizioni per permettere ai commercianti di fare fatturato in uno dei periodi di maggiore shopping dell’anno - il super cashback di Natale promosso dallo Stato non è certamente passato inosservato: c’è chi è più giovane e non ha avuto problemi a comprenderne il funzionamento; chi invece più anziano si è trovato a dover chiedere ai commercianti come mai non può partecipare, che cosa effettivamente dovesse fare, per poi arrendersi disperato e abbandonare l’impresa (spoiler: è successo davvero in un negozio un paio di giorni fa).
Ma anche per chi ne ha capito il funzionamento non è stato tutto rose e fiori perché, nei giorni precedenti all’avvio dell’iniziativa, l’app ufficiale IO, realizzata in collaborazione con PagoPa, ha smesso di funzionare, con crash ed errori continui. E anche perché il processo di registrazione non è semplicissimo, richiesta di SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) compresa. Tuttavia, nonostante qualche difetto iniziale, l’app e l’iniziativa portano tantissimi pregi con loro (contrariamente a quanto dicono altri articoli). Vediamoli insieme.
Che cos’è l’Extra cashback di Natale dello Stato?
Si tratta di una delle iniziative del piano Italia Cashless del governo, che mira a ridurre l’uso dei contanti per i pagamenti nei negozi fisici e alla diffusione del POS tra i commercianti, azioni che vanno al tempo stesso a contribuire alla lotta all’evasione fiscale. Già in passato altri stati hanno adottato iniziative simili per disincentivare l’uso del contante (ne abbiamo parlato qui).
In questo caso specifico si tratta di un rimborso del 10% fino a un massimo di 150 euro, riscattabile con un minimo di 10 acquisti effettuati con carte di credito, carte di debito, prepagate e app di pagamento (quest’ultimo non ancora funzionante). È previsto poi un super cashback, cioè un rimborso forfettario di 1.500 euro per i primi 100.000 consumatori che abbiano totalizzato il più alto numero di transazioni con pagamenti elettronici nei negozi fisici.
Sono validi tutti i pagamenti, anche relativi a servizi, purché le transazioni vengano effettuate tramite dispositivi fisici di accettazione (es. POS) forniti da Acquirer Convenzionati. Un passo molto importante riguarda anche il fatto che non c’è un minimo di spesa e che quindi valido ai fini del cashback possa diventare anche il caffè pagato con la carta. A ciò si aggiunge anche il fatto che Bancomat abbia azzerato le commissioni per importi fino a 5 euro e che, conseguentemente, anche i principali istituti bancari abbiano deciso di eliminare le commissioni per piccoli importi fino a 5-10 euro (Unicredit, Banco BPM, Intesa San Paolo). Anche questo fa ben sperare in un cambiamento.
Il super cashback di Natale è piaciuto molto fin da subito, come dimostrano i continui crash ed errori dell’app, che sarebbero stati causati, secondo fonti del governo, dai troppi download e tentativi di inserimento dati nel solo giorno del 7 dicembre - parliamo di 6,6 milioni di download e 8.000 operazioni al secondo. Chi però ha scelto o già utilizzava altre app (YAP, Satispay, Hype) non ha avuto problemi e sin da subito ha potuto aderire all’iniziativa. Un interesse così elevato fa pensare che si potrà andare velocemente verso un’Italia senza contanti. Dal canto suo il coronavirus, insieme al lockdown e alle restrizioni, ha permesso a molti consumatori di iniziare a utilizzare con maggiore costanza metodi di pagamento elettronici.
Il super cashback di Natale rappresenta però solo una piccola parte del piano Italia Cashless, che sarà infatti accompagnato da altre fasi e da altre iniziative, come la lotteria degli scontrini:
- Periodo sperimentale: dall’8 dicembre 2020 al 31 dicembre 2020;
- 1° semestre: dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021;
- 2° semestre: dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021;
- 3° semestre: dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022;
- Lotteria degli scontrini: dal 1° gennaio 2021.
In tutti i casi si tratta di misure contro l’evasione fiscale che, per la prima volta, coinvolgono direttamente il consumatore, rendendolo una figura determinante lungo tutto il processo.
Il cashback del 2021 prevede un minimo di 50 transazioni da effettuare nell’arco dei primi sei mesi dell’anno per un totale di rimborso pari sempre a 150 euro su una spesa complessiva di minimo 1.500 euro. Lo stesso vale per il periodo luglio-dicembre. Anche in questo caso è previsto un bonus di 1.500 euro per i primi 100.000 che avranno effettuato più transazioni nell’arco di sei mesi (quindi prima e seconda metà dell’anno).
Cos’è e chi può partecipare alla lotteria degli scontrini?
Introdotta con la Legge di Bilancio 2017, partirà finalmente il prossimo 1° gennaio 2021. Se all’inizio erano previsti dei premi per chi pagava con denaro contante, oggi siamo certi che resterà solo la parte cashless, sempre con l’intento di incentivare l’uso di carte e bancomat.
Sono previste 15 estrazioni alla settimana con premi da 25.000 euro per il consumatore e di 5.000 euro per i negozianti. A queste si aggiungono 10 estrazioni mensili con premi da 100.000 euro per i primi e 20.000 euro per i secondi. C’è poi il maxi-premio di fine anno, pari a 5 milioni di euro per il consumatore e 1 milione per il negoziante. Per poter partecipare bisogna richiedere il proprio codice lotteria sul portale dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane a partire da questo mese. Clausola fondamentale per il corretto funzionamento è lo scontrino elettronico, obbligatorio per tutti gli esercenti a partire dal 1° gennaio 2020 - entro il 1° gennaio 2021 quindi gli esercenti dovranno aver adeguato i registratori di cassa telematici.
Si tratta quindi di una serie di forti incentivi che spingeranno sempre più consumatori a utilizzare metodi di pagamento elettronici. Chi poi tendeva già a utilizzarli di più rispetto al contante vedrà aprirsi nuove possibilità (es. pagare il caffè con la carta o pagare in quei negozi che fino a poco tempo fa erano sprovvisti di POS).
I numeri di download dell’app IO, uniti a quelli degli utenti di YAP, Hype e Satispay, fanno ben sperare in un cambiamento prossimo e duraturo. Tantissimi consumatori poi hanno scoperto la comodità di metodi di pagamento elettronici durante il lockdown e hanno continuato a utilizzarli anche nei mesi successivi (anche grazie alla possibilità di effettuare pagamenti contactless in negozio, riducendo così le possibilità di contagio).
C’è solo una cosa che ci sentiamo di consigliare: rendere più semplici e intuitivi i processi per permettere a un pool sempre più ampio di utenti, molto diversi tra loro per età e abitudini, di essere parte attiva del cambiamento. Tutto sommato sono tanti i fattori che ci fanno pensare che l’Italia finalmente si stia avviando verso una cashless society.