- 12/02/2021
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Lo sai che esiste un browser per navigare su web che:
- protegge la privacy
- è molto più veloce dei soliti browser
- consuma meno energia
e come se non bastasse…
- condivide con gli utenti il 70% suoi guadagni dalla pubblicità?
Questo browser si chiama Brave, ormai da oltre un anno è il mio broswer di default al posto di Chrome e vorrei raccontarti la mia esperienza di utente.
All’inizio, da imprenditore e consulente nel campo delle monete complementari, cripto, blockchain e defi, ero stato attirato soprattutto dal modello di business di Brave, per il fatto che, semplicemente navigando, ogni utente potesse guadagnare BAT, Basic Attention Token.
Ma dopo un anno ho capito molto di più e ho sperimentato il cosiddetto web 3.0 che si sta affermando velocemente e che è basato sulla blockchain: decentralizzato, molto più tutelante della privacy, e in grado di creare attorno ai siti vere e proprie community dove i guadagni pubblicitari sono condivisi in gran parte con gli utenti e i produttori di contenuti.
La mia esperienza dopo 1 anno di Brave
A novembre 2019 ho installato Brave sul mio smartphone e:
- numero di annunci pubblicitari e trackers bloccati: 382.000. Sì hai capito bene 382.000!! E solo sul mio mobile, senza tenere conto di quando navigo da desktop;
- dati scaricati risparmiati (sempre per l’assenza di annunci e trackers): 5.21 GB;
- tempo di attesa da caricamento pagine web risparmiato: 5 ore (Brave mi ha di fatto regalato 5 ore di vita in più in un anno). Brave sostiene di essere 3 volte più veloce di Chrome;
- energia risparmiata: non è calcolata ma i tracker e gli annunci scaricati sono anche evidentemente un enorme spreco energetico ed economico. Brave dichiara che il risparmio è del 35%;
- in aggiunta ho guadagnato alcuni BAT ma questo lo spiegherò dopo;
NB: tutti questi dati sono aggiornati in tempo reale sulla home page del browser stesso.
Che cos’è Brave e come funziona
Brave nasce nel 2016 e il suo fondatore è Brendan Eich, già fondatore di Mozilla. Tecnicamente è un browser open-source multipiattaforma che ha come punto di forza il fatto di bloccare totalmente e automaticamente le inserzioni di pubblicità online e i cookie/trackers, quei programmini più o meno nascosti dietro le pagine che visitiamo che consentono al gestore della pagina di tracciare i nostri comportamenti di utenti sulla pagina stessa.
Bloccando questi dati l’utente è protetto nella sua privacy e inoltre può navigare con velocità molto maggiori e risparmiando moltissimi dati e quindi anche energia elettrica.
I numeri delle pubblicità e cookies bloccati in solo un anno sono incredibili e personalmente non li avrei mai immaginati in queste dimensioni. Mi sono visto bloccare aprendo una sola pagina di uno dei più famosi ecommerce mondiali 29 diversi ads e cookies contemporaneamente!.
L’altro è punto di forza è il fatto che la pubblicità non voluta è bloccata, ma volontariamente l’utente può accettare di vedere le inserzioni che Brave propone, così come può impostare di non ricevere alcuna pubblicità.
Nel primo caso l’utente viene remunerato e partecipa dei ricavi di Brave, perché Brave è decentralizzato e ha una politica di condivisione degli utili con gli utenti e i produttori di contenuti.
Il 70% dei ricavi di Brave vengono condivisi con utenti e produttori di contenuti!
Ecco perché attorno a Brave si sta creando una comunità di utenti e produttori di contenuti che iniziano ad avere un senso di appartenenza (e quindi di fidelizzazione) molto elevato e che diventano spontaneamente ambassador del progetto stesso.
Quanti sono gli utenti di Brave?
Nel 2020 gli utenti unici mensili sono raddoppiati e arrivano oggi a 25+ milioni (fonte Brave).
Certo rapportati ai numeri di Google Chrome che ha circa il 63% di market share mondiale (calcolato su un numero di utenti web che ha superato i 4 miliardi di persone!) è ancora una quota trascurabile. Ma la crescita di Brave è molto veloce, e poi pensiamo ad esempio che Chrome stesso tra il 2008-2019, in soli 10 anni, è passato dallo 0% al 63% di market share mentre allo stesso tempo Explorer passava dal 60-3%..
Guadagnare BAT (Basic Attention Token) usando Brave
La modalità con cui utenti e produttori di contenuti vengono remunerati è l’incasso nel proprio Wallet integrato all’interno del browser della criptomoneta nativa di Brave, il BAT (Basic Attention Token).
Come utente inoltre io, oltre ad incassare BAT, posso anche decidere di donarne una parte ai miei siti preferiti (ad esempio blogger o siti di news, o ad account Youtube, Reddit, Twitch), contribuendo in questo modo ad un ambiente collaborativo e che genera mutualmente valore.
Grazie all’aumento del volume di transazioni in Brave il BAT sta crescendo, attualmente è la criptomoneta no. 72 per capitalizzazione, circa 675 M$ al 10 febbraio 2020 (fonte: Coingecko), e 1 BAT vale circa 0,45 US$, il suo valore è aumentato di quasi il 75% negli ultimi 30 giorni.
A fine giugno i wallet contenti BAT erano circa 12 milioni nel mondo e il numero di utenti che hanno ricevuto o donato BAT erano quasi 4.5 milioni.
Oggi sono più di 200 i paesi del mondo in cui gli utenti possono guadagnare BAT, e anche gli inserzionisti di Brave stanno aumentando e oggi sono quasi 500 tra cui brands come The New York Times, PayPal, Amazon, CBS, Logitech, Lenovo e altri .
In questo mio primo anno ho guadagnato circa 30 BAT (circa 12 US$) ma avrebbero potuto essere di più se avessi accettato di cliccare più spesso sulle inserzioni che mi venivano proposte (e le prospettive di crescita dei volumi sembrano essere molto importanti). Molti giovani in USA poi incassano BAT e li investono nei cripto exchange o sulle piattaforme di finanza decentralizzata (DeFi), avviando di fatto una attività di investimento a costo zero.
I miei suggerimenti
Considero Brave come una delle avanguardie del nascente web decentralizzato, che potrebbe diventare lo standard del web nel corso di questo decennio. Non più app centralizzate che controllano utenti e produttori di contenuti, ma communities che nascono attorno alle web apps dove la privacy è un valore assoluto e dove i ricavi si condividono con utenti e produttori di contenuti.
Per questo puoi provare a scaricare Brave e fare la tua esperienza:
- ti consiglio anche di approfondire il mondo delle web app decentralizzate, stanno nascendo modelli di business totalmente nuovi e si sa che sul web chi fa la prima mossa spesso vince;
- così come Brave si pone rispetto a Chrome, o Firefox, esistono già app decentralizzate di music streaming (alla Spotify) o di video streaming (alla Youtube), o le prime esperienze di ‘Reddit decentralizzate’, la stessa Twitter sta studiando di migrare verso un modello decentralizzato: se sei interessato ti invito a scoprire queste realtà e a capire come possono ispirare magari anche qui in Italia nuovi imprenditori e investitori nel mondo digitale.