- 16/05/2018
Due produttori cinesi di attrezzature per il mining metteranno alla prova l'appetito di investitori internazionali in criptovalute con due IPO dove sperano di recuperare 1.000 milioni di dollari ciascuna, in due operazioni che dovrebbero essere le più grandi operazioni che riguardano imprese collegate al bitcoin sul mercato azionario globale. Ricordiamo che una IPO, dall'inglese Initial Public Offering è un'offerta al pubblico dei titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato. Nel caso di Canaan Creative e Zhejiang Ebang Communication, i due produttori cinesi, la scelta è ricaduta sulla borsa di Hong Kong.
Il mining è il modo utilizzato dal sistema bitcoin e dalle criptovalute in generale per emettere moneta. La rete bitcoin memorizza le transazioni all'interno di strutture di dati chiamate in gergo "blocchi". Ogni blocco presenta un problema che deve essere risolto. Per i Bitcoin, si tratta di trovare una soluzione ad un algoritmo matematico che mappa dei dati di lunghezza arbitraria in una stringa binaria di dimensione fissa chiamata valore di hash (nel caso del Bitcoin avremo a che fare con un hash SHA256). Risolvere questo problema richiede potenza di calcolo e del tempo. Il processo di ricerca della soluzione del problema viene detto mining e chi lo effettua viene invece chiamato miner. Grazie ai miners, le transazioni vengono aggiunte ai blocchi, vengono "confermate" sulla blockchain, un registro pubblico e condiviso in cui i dati non sono memorizzati su un solo computer ma su più macchine collegate tra loro, chiamate nodi.
Canaan Creative ha presentato la richiesta alla Borsa di Hong Kong per una IPO entro il mese di Luglio, mentre Zhejiang Ebang Communication ha iniziato a lavorare con dei consulenti specializzati per la preparazione della quotazione e l'affiancamento durante il processo di ammissione per l'entrata sul listino di Hong Kong, come anche riportato da Thomson Reuters.
Nonostante il fatto che il prezzo del Bitcoin sia crollato del 35% quest'anno e Pechino abbia rafforzano i controlli sulle operazioni in valuta virtuale, i produttori di attrezzature per il mining vogliono raccogliere capitali per finanziare la crescita e soddisfare una domanda ancora solida per le loro attrezzature.
Entrambe le imprese hanno come obiettivo di raccolta un miliardo di dollari, una cifra che eclisserebbe altre operazioni con imprese collegate alle criptovalute. Secondo quanto citato da Bloomberg, Canaan Creative è il secondo più grande produttore al mondo di hardware per il mining di Bitcoin. Canaan stima di fornire un quarto della potenza computazionale totale per il mining di bitcoin, come ha riportato in un'intervista a Reuters lo scorso mese uno dei copresidenti, Jianping Kong, che spera anche nel supporto della Cina per rilanciare l'industria nazionale dei chip incoraggiando la crescita dell'azienda.
Attualmente ci sono molte aziende che affermano di sfruttare le potenzialità del Bitcoin e di altre altre criptovalute o quelle che in modo sempre più frequente, parlano di blockchain, la tecnologia dietro al Bitcoin e le altre criptovalute; poche però sono le imprese specializzate in criptovalute o blockchain che si sono quotate e sono diventate pubbliche aprendo il proprio capitale ad investitori nuovi.
In Australia, DigitalBTC si è quotata nel mercato nel 2014 fondendosi con il gruppo di investimetno Macro Energy Limited (ASX:MEJ), attraverso una operazione che ha raccolto 9.1 milioni di dollari (circa 5,7 milioni di euro). La società in seguito ha cambiato il suo nome in DigitalX e ha cambiato il suo focus dal mining di bitcoin alla consulenza in ambito blockchain.
Un'altra impresa dedicata alla produzione di hardware per il mining, Bitcoin Group, ha abbandonato i suoi piani per diventare pubblica a Sydney nel 2016 dopo che il regolatore si è chiesto se i fondi che aveva a disposizione sarebbero stati sufficienti per permetterle di rimanere un'azienda solvibile. Attualmente Bitcoin Group è stata rinominata in Blockchain Group un azienda fondata nel 2014. La società ha comunicato che il rebranding è stato necessario dopo che la società ha esteso le operazioni oltre all'attività di mining a quelle di consulenza in ambito blockchain e di incubatore aziendale.
Canaan è stata valutata circa 500 milioni di dollari a metà 2017, secondo una fonte citata da IFR Thomson Reuters. A causa della mancanza di società comparabili e delle fluttuazioni del prezzo delle criptovalute, la valutazione della sua IPO non è stata ancora stabilita. IFR Thomson Reuters ha aggiunto che Canaan è affiancata da un pool di banche formato da Credit Suisse, CMB International, Deutsche Bank e Morgan Stanley.
Gli investitori istituzionali solitamente basano le loro scelte di investimento in un'IPO proprio sul confronto con società comparabili (metodo dei multipli), l'utilizzo dei multipli rappresenta infatti il percorso più rapido per valutare un'azienda.
Il rischio in mancanza di società comparabili già presenti in Borsa è quello di quotare a un prezzo troppo alto e magari accostare l'impresa a società con spalle ben più larghe e con business più articolati e strutturati.