- 21/01/2021
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Oggi vi presentiamo Pasquale Battaglia, CEO di VIK SCHOOL, una startup specializzata nello sviluppo di programmi didattici con un forte impatto sulla società, sull'ambiente e sulla cultura dei singoli.
Pasquale Battaglia opera da oltre 20 anni nel mondo della scuola. Nel 1999 inventa con Romano Santoro “Nonni su internet” per il comune di Roma, progetto tuttora attivo a cura della fondazione Mondo Digitale. L'idea, all'epoca, era di individuare nelle scuole di periferia della Capitale gli studenti più brillanti nell'uso delle nuove tecnologie e impiegarli nei centri anziani per insegnare ai nonni l'uso del computer e della rete internet.
Terminata la collaborazione con il Comune di Roma, nel 2007 fonda VIK (Very Important Kids) e inizia a produrre libri, software e piattaforme digitali, game based, per gli studenti delle scuole elementari e medie.
Infine, l'incontro con il business angel Mario Venezia, dottore commercialista, consulente d'azienda e docente all’Università degli Studi di Roma La Sapienza e la decisione, nel 2018, di fondare VIK SCHOOL.
In questa intervista cerchiamo di scoprire insieme a lui i motivi che lo hanno spinto ad avviare una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso in collaborazione con Banca Etica.
Ciao Pasquale, quali sono i tuoi consigli, raccomandazioni per migliorare l'alfabetizzazione e l'educazione finanziaria nel nostro Paese?
L’Italia ha il più basso tasso di alfabetizzazione finanziaria tra i Paesi sviluppati. Standard and Poor’s e la Banca Mondiale sostengono che solo il 37% degli italiani, contro il 40% dello Zambia, ha delle conoscenze minime di finanza.
Le cause del problema sono ben note: nessuno insegna l’educazione finanziaria né a casa né a scuola. Bisogna rimboccarsi le maniche e cominciare a fare qualcosa. VIK SCHOOL ha deciso di partire dalle nuove generazioni per coinvolgere genitori e i docenti. Così come 20 anni fa vogliamo partire dagli studenti per sfatare un tabù e ribaltare le gerarchie: saranno i più giovani ad insegnare l'economia e la finanza ai genitori e ai docenti.
Dal tuo punto di vista, la digitalizzazione può essere uno strumento di inclusione finanziaria? Se si, in che modo?
La tecnologia digitale gioca un ruolo chiave nel processo di inclusione finanziaria. La finanza tecnologica è una tendenza irreversibile che conviene a tutti perché riduce i costi e rende possibile il servizio ad una parte di popolazione precedentemente non servita.
Oggi nel mondo vivono circa 2,2 miliardi di ragazzi (0-18 anni). Le loro decisioni finanziarie saranno gestite attraverso il cellulare e detteranno il futuro delle economie globali.
Nessuno meglio degli under 18 può insegnare la tecnofinanza. Le banche tradizionali e gli stessi operatori fintech, troppo concentrati su se stessi, farebbero bene a focalizzarsi su questo target.
Che cos'è il progetto BE MONEY SMART!
Vogliamo offrire a 10.000 studenti italiani la possibilità di frequentare un corso di economia e finanza etica. Opereremo on line e, se possibile, in presenza nelle scuole per formare i docenti e istituire corsi permanenti.
Per raggiungere e formare 10.000 studenti abbiamo bisogno di 20.000 euro. È opportuno specificare che nei 20.000 euro non sono inclusi né i costi per la realizzazione della piattaforma di e-learning, né i costi del personale interno a VIK SCHOOL SRL.
Abbiamo già sperimentato prima del lockdown il progetto BE MONEY SMART! con 2000 studenti di scuola media (e rispettive famiglie) del nostro network di oltre 100 plessi scolastici.
I risultati, in termini di engagement da parte degli studenti, sono stati eccezionali, non perché i ragazzi amano l'educazione finanziaria, bensì perché siamo riusciti a creare la ricetta giusta per motivarli: abbiamo utilizzato un'app fruibile solo con il cellulare, ci siamo basati su un e-book, una serie di quiz, il gioco e la possibilità, per i più bravi, di vincere dei premi attraverso un concorso.
Come mai avete deciso di lanciare la vostra campagna di crowdfunding su Produzionidalbasso?
A ottobre 2020 abbiamo intercettato un bando di Banca Etica che si proponeva di realizzare interventi a favore delle scuole e abbiamo pensato che il fit con il nostro progetto di educazione finanziaria fosse perfetto.
Perché avete bisogno di raccogliere fondi? A cosa serviranno?
A partire da settembre 2020, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, il programma di educazione civica "dovrebbe" comprendere anche l'educazione finanziaria e imprenditoriale ma nessuno ne parla.
Il compito di insegnarla, per il momento, è affidato ai “docenti dotati di sapere imprenditoriale e finanziario”. La legge è dunque destinata a rimanere inapplicata e sarebbe un errore imperdonabile.
Per evitare che ciò accada abbiamo costruito un percorso didattico per gli insengnati che non necessita di alcun prerequisito e permette loro di inserire stabilmente le basi dell’economia e della finanza nel programma di educazione civica.
La maggior parte della raccolta fondi servirà a formare gli insegnanti.
Quali consigli ti sentiresti di dare a quei genitori preoccupati o sensibili al tema dell'educazione finanziaria per i loro figli?
Non ho consigli per i genitori preoccupati, ho invece una proposta concreta per i genitori sensibili all'educazione finanziaria: BE MONEY SMART! Un corso di economia e finanza etica per ogni studente.
Con quali risorse pensate di realizzare e rendere sostenibile il progetto BE MONEY SMART?
Abbiamo creato BE MONEY SMART! per dare a tutti una possibilità: un'educazione gratuita, personalizzata e divertente. Per questo per i primi 10.000 studenti basteranno 2 euro a testa. Entro la fine del 2022 il nostro obiettivo è alfabetizzarne altri 100.000.
Per rendere scalabile l'iniziativa stiamo avviando un dialogo basato sull'etica e la filantropia con famiglie, singoli operatori e aziende del settore interessate a comunicare i propri valori attraverso un progetto con un forte impatto di valore sul futuro della società italiana e sulla cultura dei singoli.