Assicurazione infortuni: INAIL o polizza privata? Scopri le differenze e i vantaggi

Cantiere edile

Ha senso affiancare all’Inail un’assicurazione privata? La domanda è assolutamente lecita: perché mai dovresti pagare una polizza aggiuntiva quando l’assicurazione sul lavoro, obbligatoria per legge, già ti copre da infortuni e malattie? Eppure, la risposta è che sì, in realtà avrebbe molto senso integrare la copertura dell’Inail.

Cosa copre (e cosa NON copre) l’Inail

L’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro è un ente pubblico istituito nel 1933 e chiamato a gestire l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. A partire dal 1965, i datori di lavoro sono tenuti per legge a pagare, per i propri dipendenti che svolgono attività ritenute rischiose, una polizza infortuni che li assicuri contro eventuali incidenti più o meno gravi accaduti sul lavoro e contro eventuali malattie professionali contratte a causa del proprio lavoro.

Per esempio, sono tutelati dall’Inail i sovrintendenti ai lavori, i soci di società e cooperative, i medici esposti a Rx, gli apprendisti, i dipendenti che lavorano a computer e registratori di cassa e anche i soggetti appartenenti all'area dirigenziale e gli sportivi professionisti dipendenti. Sono inoltre tutelati gli artigiani e i lavoratori autonomi dell’agricoltura e i lavoratori parasubordinati che svolgono attività di collaborazione coordinata e continuativa. A seconda del tipo di lavoro, si possono distinguere diverse categorie assicurative: settore dell'artigianato, dell'industria, del terziario o “altre attività”. Questa divisione ha lo scopo di evidenziare il grado di rischio che si corre in base al tipo di lavoro che viene svolto: naturalmente, più rischioso è il lavoro, più elevato sarà il premio dell'assicurazione.

Cosa si intende per infortunio sul lavoro?

Un infortunio sul lavoro è definito come un incidente che provochi:

  • Un danno transitorio (che comporti l’astensione dal lavoro per più di tre giorni)
  • Un danno permanente
  • La morte

Quanto alle prestazioni, Inail prevede un’indennità giornaliera per inabilità temporanea, una rendita per inabilità permanente, un assegno per l’assistenza personale continuativa, una rendita ai superstiti e assegno una tantum in caso di morte. Oltre a coprire le spese per cure mediche e chirurgiche, compresi gli accertamenti clinici e per l’acquisto degli apparecchi di protesi.

Per ricevere l’indennizzo (o la rendita) Inail però, l’incidente deve rispondere a due requisiti fondamentali:

  • Deve avvenire sul luogo di lavoro: in ufficio, in negozio, in cantiere e così via.
  • Deve causare un danno che implichi l’astensione dal lavoro per più di tre giorni.

E la polizza privata?

È proprio qui che entra in gioco il tema dell’assicurazione privata. Sì, perché potrebbe capitare di avere un incidente o di ammalarsi anche al di fuori del contesto lavorativo, ma di trovarsi comunque impossibilitati a lavorare. E, in assenza di polizza privata, ci si troverebbe senza assicurazione. Inoltre, a seconda delle polizze stipulate, si può avere una copertura anche in caso di infortunio non considerato grave. Poi, nello specifico, i contenuti e le declinazioni variano da prodotto a prodotto e, ovviamente, dall’entità del premio che si sceglie di versare.

Insomma, una polizza salute offre un mix di tutele contro una serie di eventi, compresi in genere quelli di una certa gravità che possono compromettere la serenità familiare.

E l’accesso non è riservato ai dipendenti, ovviamente: chiunque sottoscriva la polizza – sia egli o ella un libero professionista, un lavoratore autonomo, una casalinga, uno studente o un pensionato – rientra sotto l’ombrello assicurativo. Il quale, tipicamente, si traduce in:

  • indennizzo in caso di ricovero e convalescenza;
  • rimborso delle spese mediche e di assistenza;
  • indennizzo/rendita per invalidità temporanea o permanente;
  • indennizzo/rendita in caso di morte per infortunio.

Copertura INAIL vs polizza privata

In realtà copertura INAIL e assicurazione privata possono essere viste come complementari e niente affatto contrapposte. Proviamo qui di seguito a sintetizzare le differenze tra le due formule – quindi assicurazione facoltativa privata e assicurazione obbligatoria.

Assicurazione obbligatoria Assicurazione privata
Obbligatorietà Obbligatoria per legge per alcune categorie Non c’è obbligo, chiunque può facoltativamente stipularla
Operatività Sempre operativa, anche se il datore di lavoro non versa il contributo previsto Si attiva solo al versamento del premio
Destinatari della copertura Copre tutti i lavoratori Occorre indicare i dati degli assicurati (nome, cognome, data di nascita, professione)
Eventi coperti Gli infortuni durante l’orario di lavoro e il rischio in itinere, oltre alle malattie professionali Include un mix di tutele che intervengono non solo in caso di infortuni sul lavoro e malattie professionali ma anche al verificarsi di un tot di eventi nel tempo libero

C’è un valore aggiunto nella polizza privata?

Tutto ciò premesso, va ricordato che anche le polizze private pongono vincoli e condizioni che vanno valutati con la dovuta attenzione prima di sottoscriverle. E va benissimo fare affidamento all’INAIL per gli infortuni sul lavoro. Però una polizza assicurativa privata può essere utile ad allargare, e anche di molto, il perimetro della copertura.

Pur con le dovute differenze, il discorso è simile a quello sulla previdenza pubblica e la previdenza integrativa: l’assegno pensionistico pubblico è un presidio importantissimo, ma non proprio un ricco premio con cotillon; integrarlo con un apposito investimento in ottica di accumulo può dare qualche tranquillità in più.

Mutatis mutandis, benissimo l’Inail, come detto, ma affiancare a questa copertura una polizza assicurativa privata ben congegnata potrebbe essere un’idea da prendere in considerazione, per essere coperti non solo sul lavoro – e in presenza di attività ad alto rischio – ma più in generale nella vita.

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Redazione AdviseOnly

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