- 11/01/2023
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L’assegno unico e universale 2023 parte con una significativa novità per quanti hanno presentato domanda nel corso del 2022 e usufruiscono dell’assegno. L’INPS ha reso noto che non è più necessario presentare la domanda di rinnovo dell’assegno unico per il 2023.
Una ottima notizia che riduce la burocrazia ed evita interruzioni nella ricezione dell’assegno. Tuttavia, alcuni rinnovi obbligatori permangono e ne parleremo nel corso di questo articolo dedicato ai pagamenti dell’assegno unico 2023 e a tutti i meccanismi di funzionamento che lo regolano.
Se questa è la prima volta che presenti la domanda per l’assegno unico 2023, troverai utile leggere le informazioni qui contenute per evitare errori e contrattempi.
Quando e come bisogna fare la domanda per l’assegno unico e universale?
La domanda va presentata al più presto, tenendo conto che possono ottenere gli arretrati soltanto coloro i quali presentano istanza entro il 30 giugno 2023.
Infatti, già dall’1 gennaio 2023 è possibile presentare domanda per richiedere l’assegno unico universale. Ciò riguarda in particolare chi non lo ha mai richiesto prima. Ad esempio, chi da poco è in attesa del primo figlio/a.
Come anticipato in apertura, a partire dal 2023 chi in precedenza (nel 2022) aveva presentato domanda non dovrà ripresentarla ex novo. La domanda di rinnovo dell’assegno unico e universale è stata abolita. L’INPS liquiderà d’ufficio la prestazione a chi già ne ha beneficiato.
Ciò che resta obbligatorio è il rinnovo dell’ISEE. In mancanza della comunicazione del nuovo ISEE, l’INPS ridurrà l’importo dell’assegno al minimo previsto dalla legge.
In entrambi i casi, per la presentazione della domanda la prima volta e il rinnovo dell’ISEE, è possibile rivolgersi a un patronato del territorio.
Rinnovo automatico, ma ricorda di comunicare le variazioni
Il rinnovo è stato reso automatico grazie al prelievo delle informazioni dalle banche dati dell’INPS, tuttavia, le variazioni al nucleo familiare vanno comunicate.
Ad esempio, se nasce un figlio/a, o se uno dei figli raggiunge la maggiore età, sono tutte condizioni che richiedono un ricalcolo dell’assegno unico. Spetta al contribuente segnalare tali variazioni che non saranno acquisite automaticamente dall’INPS.
Anche l’eventuale variazione dell’IBAN (perché si è aperto un nuovo conto) su cui si percepisce l’assegno deve essere comunicato tempestivamente.
Tutte le modifiche si possono presentare integrando la domanda già trasmessa attraverso il portale dell’INPS o lasciandosi aiutare da un patronato.
Quando viene pagato l’assegno unico e universale 2023?
L’assegno unico e universale è mensile e generalmente viene pagato verso la fine del mese, ma esistono alcune particolarità di cui tenere conto.
Quando si presenta la domanda dall’1 gennaio al 30 giugno, l’assegno unico e universale viene erogato con tutti gli arretrati. Se la domanda viene presentata in data successiva (a partire dall’1 luglio), non si avrà diritto agli arretrati e si riceverà regolarmente l’assegno unico nei mesi successivi.
Inoltre, quanti hanno presentato la domanda nel mese di gennaio e febbraio 2023 riceveranno l’assegno a partire già dal mese di marzo. I pagamenti verranno effettuati dal 15 al 21 marzo.
Dove ricevo l’assegno unico?
La normativa prevede il possesso di un IBAN per ricevere l’assegno unico. Questo significa che ti basterà avere una carta conto con IBAN attiva per ricevere l’assegno.
Non è infatti necessario possedere un conto corrente tradizionale, mentre basterà aver attivato un servizio bancario e finanziario a zero spese che ti abbia fornito un IBAN.
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Assegno unico e universale: Quanto spetta?
Passiamo all’aspetto economico dell’assegno unico e universale, per provare a capire quanto spetta al contribuente che ne fa richiesta.
I minimali previsti dalla legge vanno da 175€ per figlio minorenne e con ISEE fino a 15 mila euro, a 50€ con ISEE superiore a 40 mila euro.
Sono previste delle maggiorazioni specifiche per chi ha più di tre figli (da 85€ a 15€) e per chi ha un figlio disabile con più di 21 anni (da 85€ a 25€).
Va aggiunto che la legge delega ha previsto alcune eccezioni transitorie che riguardano i nuclei familiari con ISEE inferiore a 25 mila euro. Negli anni 2022-24 e per i mesi di gennaio e febbraio 2025, riceveranno una maggiorazione di carattere transitorio.
Va sottolineato che per ricevere le varie maggiorazioni previste dalla legge di istituzione dell’assegno unico e universale, è fondamentale presentare l’ISEE anche se non è obbligatorio. Solo con l’ISEE aggiornato comunicato all’INPS, infatti, è possibile accedere a un assegno più corposo se spettante.
Un esempio in tal senso riguarda la maggiorazione per il figlio minorenne non autosufficiente, che riceve 105 euro aggiuntive al di là dal reddito dichiarato.
Simulatore assegno unico INPS: come usarlo
In tema di calcolo dell’assegno unico, è molto utile il simulatore dell’assegno unico sviluppato dall’INPS e accessibile attraverso il portale istituzionale.
La simulazione dell’assegno unico e universale consente di avere una stima abbastanza esatta di quanto si percepirà come assegno, ma non è da considerarsi la “somma ufficiale” che effettivamente si riceverà.
La simulazione dell’assegno unico e universale si compila inserendo il numero di figli minorenni, quanti di essi sono non autosufficienti, fornendo informazioni su quanti figli maggiorenni sono eventualmente disabili. Tra le altre informazioni che il simulatore permette di inserire troviamo la spunta in caso di madre con meno di 21 anni e la maggiorazione dovuta quando entrambi i genitori sono lavoratori.
Cliccando su “Calcolo importo assegno mensile” si ottiene la stima indicativa dell’assegno unico e universale spettante.
Quali sono i requisiti per richiedere l’assegno unico e universale?
Passiamo ai requisiti necessari per poter richiedere l’assegno unico e universale. Possono richiederlo tutte le categorie di lavoratori, nessuna esclusa:
- lavoratori dipendenti (settore pubblico e privato);
- lavoratori autonomi;
- pensionati;
- disoccupati;
- inoccupati.
Il richiedente deve essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, oppure titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. Ne hanno diritto anche i possessori del permesso di soggiorno UE di lungo periodo.
Bisogna altresì essere residenti in Italia ed esseri soggetti al pagamento delle imposte sul reddito in Italia.
Gli stranieri dovranno essere (o essere stati) residenti in Italia per almeno due anni e devono essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato della durata di almeno 6 mesi.
Tipologia
ConsumatoreTipo carta
Carta di debitoCircuito
Gateway mobile
Fisica/Virtuale
Carta fisicaPayment methods
PagoPAAssegno unico e universale 2023: Domande e Risposte
Se sono in stato di gravidanza posso richiedere l’assegno unico?
La domanda va presentata dopo la nascita, ma decorre a partire dal settimo mese di gravidanza. Questo significa che riceverai gli arretrati dal settimo al nono mese di gravidanza, più i mesi di vita del nascituro.
Per presentare la domanda è necessario attendere che al nascituro sia stato assegnato un codice fiscale. L’assegno unico non è compatibile con il “Premio alla nascita”.
Cosa sostituisce l’assegno unico?
L’assegno unico sostituisce:
- il Premio alla nascita (Bonus mamma domani);
- l’Assegno di natalità (Bonus bebè);
- gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni;
- il Bonus tre figli.
Restano invece validi, il Bonus nido e la maternità comunale del valore di 1.700 euro.
Chi riceve il reddito di cittadinanza ha diritto all’assegno unico?
Sì, i percettori del reddito di cittadinanza hanno diritto all’assegno unico. Nel caso specifico ricevono l’integrazione su carta Rdc.
L’assegno unico è compatibile con bonus regionali e di enti locali?
Sì, l’assegno è compatibile con la fruizione di eventuali misure in denaro previste ed erogate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, o da altri enti locali.