Aprire Partita IVA: tutti gli step necessari per essere in regola

Partita IVA Fiscozen

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione: da qualche tempo, ad avere maggiori opportunità di guadagno sono soprattutto i giovani disposti a mettere in discussione l’idea del posto fisso, ad aprire Partita IVA e a dedicarsi ad una carriera da freelance.

La scelta di lavorare in proprio, infatti, è molto comune tra i venti-trentenni che operano nel comparto informatico e, più in generale, in tutti quei settori considerati “innovativi”: dal marketing all’intrattenimento, dal design alla tutela dell’ambiente.

Ma c’è dell’altro: ormai da diversi anni, svolgere un’attività autonoma non è considerato più un ripiego, né una decisione al ribasso. Anzi, al contrario, è diventato sinonimo di indipendenza, ambizione, coraggio e - perché no? - di ottime chance di “fare business”.

Per questo motivo, abbiamo deciso di approfondire l’argomento e spiegare, in maniera semplice e comprensibile, come procedere per aprire Partita IVA, quali step seguire per fare tutto in piena regola, quali sono i primi costi e gli adempimenti da affrontare.

Cominciamo subito!

Aprire Partita IVA: come fare?

In passato, per aprire Partita IVA era necessario rivolgersi ad un CAF, ad uno studio di commercialisti o all’Agenzia delle Entrate (presentandosi fisicamente nella sede più vicina). Insomma, era un processo lento e complicato, che richiedeva tempo ed energie.

Ad oggi, invece, la situazione è assai diversa: ormai da parecchi anni, infatti, è possibile scaricare, compilare e inviare tutta la documentazione e, infine, completare l’iter burocratico per via telematica. Ciò vale tanto per i liberi professionisti - i quali, come vedremo più avanti, seguono una via più breve ed economica - quanto per le attività che prevedono l’inquadramento da ditta individuale (ossia artigianato e commercio).

Dunque, per evitare di confondere i nostri lettori, abbiamo deciso di trattare separatamente le due procedure - quella per i freelance che desiderano aprire Partita IVA e quella per l’avvio delle ditte individuali - nonché i relativi costi e adempimenti.

Aprire Partita IVA come libero professionista

Iniziamo dal percorso piĂą semplice, ovvero quello che gli aspiranti liberi professionisti devono seguire per aprire la Partita IVA, iniziare a lavorare ed essere in regola.

Ma come stabilire se un’attività rientra o meno nella categoria della libera professione?

Nel caso di figure radicate nella nostra società - vedi, ad esempio, l’avvocato, il medico, l’architetto e varie altre - la classificazione è piuttosto ovvia. Tuttavia, quando si tratta di attività “giovani” e/o poco diffuse, è necessario riflettere sulla loro natura effettiva e sul modello di business su cui esse si fondano. Pensiamo, per dire, al social media manager, al blogger e all’influencer, inquadrabili tanto come attività professionali, quanto come attività d’impresa, a seconda delle prestazioni, del tipo di compenso, ecc.

Ad ogni modo, se l’elemento centrale è il lavoro intellettuale volto alla prestazione di un servizio o di una consulenza, oppure alla realizzazione di un’opera unica e personalizzata, quasi certamente si tratta di un’attività libero-professionale.

Dunque, tornando a noi, la via da percorrere per aprire Partita IVA è la seguente:

  1. Scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate il Modello AA9/12, inserire le informazioni richieste (tra cui il Codice ATECO e il regime fiscale) e procedere all’invio, mediante un apposito strumento disponibile online. Come alternativa gratuita al fai-da-te, è possibile affidare la pratica ad un consulente Fiscozen: anche in questo caso non occorre la presenza fisica in sede, poiché il tutto si svolge comodamente online, in totale tranquillità e nel giro di poche ore.
  2. Attendere la ricezione delle 11 cifre che compongono la Partita IVA.
  3. Completare l’iscrizione alla Cassa di Previdenza dedicata alla propria categoria, se esistente (es. Enpapi per gli infermieri), oppure alla Gestione Separata INPS.

Aprire Partita IVA come artigiano o commerciante

Se l’attività che vuoi intraprendere è di carattere tecnico-manuale e vede il tuo coinvolgimento diretto nella produzione in qualità di titolare o se, al contrario, si basa sulla vendita di prodotti e/o servizi standardizzati (o è correlata alla vendita), allora l’inquadramento adatto potrebbe essere, rispettivamente, artigiano o commerciante.

Ciò significa che, per aprire Partita IVA ed essere in regola nell’esercizio delle attività, bisogna ricorrere ad una differente procedura di avvio - detta ComUnica - che si svolge, anche in questo caso, per via telematica e che sostituisce i seguenti adempimenti:

  • Apertura della Partita IVA presso Agenzia delle Entrate, indicazione del Codice ATECO e scelta del regime fiscale a cui assoggettarsi;
  • Costituzione della nuova ditta individuale e inserimento nel Registro Imprese (e, se previsto, nel REA della Camera di Commercio);
  • Iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti presso INPS;
  • Apertura posizione INAIL (se richiesta per il tipo di attivitĂ ).

Per svolgere l’attività in ottemperanza delle norme vigenti, nella maggioranza dei casi, è richiesto il possesso di uno o più requisiti tecnico-professionali (es. titoli di studio, qualifiche o attestati, esperienza lavorativa dimostrabile, ecc.), ambientali (es. dimensioni e caratteristiche della sede di lavoro), di sicurezza, ecc..

Per esibire tali requisiti, occorre presentare anche una seconda pratica telematica - ovvero la SCIA - agli sportelli SUAP del Comune, in contemporanea alla ComUnica.

Apertura Partita IVA: quanto costa?

Ora che conosciamo il da farsi per aprire Partita IVA come commercianti, artigiani o liberi professionisti, vogliamo rispondere ad un’ultima domanda: a quanto ammontano i primi costi? E ancora: vi è differenza, a livello di spese, tra le due procedure?

Ebbene, come già anticipato, per i liberi professionisti non vi sono costi relativi all’apertura della Partita IVA, se non l’eventuale tariffa richiesta dall’intermediario per il disbrigo della pratica (compresa, in genere, tra 200 e 400 euro).

D’altro canto, anche nel caso delle ditte individuali, l’attivazione della Partita IVA è gratuita: le spese, quindi, derivano dall’iscrizione alla Camera di Commercio (circa 100-150 euro, tra diritto camerale, segreteria e imposte di bollo), e possono salire fino a 600, 800 o addirittura 1.000 euro, se si considera anche l’assistenza fiscale.

Esiste, infine, una soluzione efficiente ed economica per aprire Partita IVA online, senza incorrere nei rischi dovuti al “fai-da-te”: Fiscozen.

Grazie alla collaborazione con Fiscozen, potete richiedere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno dal form qui sotto.

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