- 28/12/2021
Il mondo del lavoro è in continua evoluzione: da qualche tempo, ad avere maggiori opportunità di guadagno sono soprattutto i giovani disposti a mettere in discussione l’idea del posto fisso, ad aprire Partita IVA e a dedicarsi ad una carriera da freelance.
La scelta di lavorare in proprio, infatti, è molto comune tra i venti-trentenni che operano nel comparto informatico e, più in generale, in tutti quei settori considerati “innovativi”: dal marketing all’intrattenimento, dal design alla tutela dell’ambiente.
Ma c’è dell’altro: ormai da diversi anni, svolgere un’attività autonoma non è considerato più un ripiego, né una decisione al ribasso. Anzi, al contrario, è diventato sinonimo di indipendenza, ambizione, coraggio e - perché no? - di ottime chance di “fare business”.
Per questo motivo, abbiamo deciso di approfondire l’argomento e spiegare, in maniera semplice e comprensibile, come procedere per aprire Partita IVA, quali step seguire per fare tutto in piena regola, quali sono i primi costi e gli adempimenti da affrontare.
Cominciamo subito!
Aprire Partita IVA: come fare?
In passato, per aprire Partita IVA era necessario rivolgersi ad un CAF, ad uno studio di commercialisti o all’Agenzia delle Entrate (presentandosi fisicamente nella sede più vicina). Insomma, era un processo lento e complicato, che richiedeva tempo ed energie.
Ad oggi, invece, la situazione è assai diversa: ormai da parecchi anni, infatti, è possibile scaricare, compilare e inviare tutta la documentazione e, infine, completare l’iter burocratico per via telematica. Ciò vale tanto per i liberi professionisti - i quali, come vedremo più avanti, seguono una via più breve ed economica - quanto per le attività che prevedono l’inquadramento da ditta individuale (ossia artigianato e commercio).
Dunque, per evitare di confondere i nostri lettori, abbiamo deciso di trattare separatamente le due procedure - quella per i freelance che desiderano aprire Partita IVA e quella per l’avvio delle ditte individuali - nonché i relativi costi e adempimenti.
Aprire Partita IVA come libero professionista
Iniziamo dal percorso piĂą semplice, ovvero quello che gli aspiranti liberi professionisti devono seguire per aprire la Partita IVA, iniziare a lavorare ed essere in regola.
Ma come stabilire se un’attività rientra o meno nella categoria della libera professione?
Nel caso di figure radicate nella nostra società - vedi, ad esempio, l’avvocato, il medico, l’architetto e varie altre - la classificazione è piuttosto ovvia. Tuttavia, quando si tratta di attività “giovani” e/o poco diffuse, è necessario riflettere sulla loro natura effettiva e sul modello di business su cui esse si fondano. Pensiamo, per dire, al social media manager, al blogger e all’influencer, inquadrabili tanto come attività professionali, quanto come attività d’impresa, a seconda delle prestazioni, del tipo di compenso, ecc.
Ad ogni modo, se l’elemento centrale è il lavoro intellettuale volto alla prestazione di un servizio o di una consulenza, oppure alla realizzazione di un’opera unica e personalizzata, quasi certamente si tratta di un’attività libero-professionale.
Dunque, tornando a noi, la via da percorrere per aprire Partita IVA è la seguente:
- Scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate il Modello AA9/12, inserire le informazioni richieste (tra cui il Codice ATECO e il regime fiscale) e procedere all’invio, mediante un apposito strumento disponibile online. Come alternativa gratuita al fai-da-te, è possibile affidare la pratica ad un consulente Fiscozen: anche in questo caso non occorre la presenza fisica in sede, poiché il tutto si svolge comodamente online, in totale tranquillità e nel giro di poche ore.
- Attendere la ricezione delle 11 cifre che compongono la Partita IVA.
- Completare l’iscrizione alla Cassa di Previdenza dedicata alla propria categoria, se esistente (es. Enpapi per gli infermieri), oppure alla Gestione Separata INPS.
Aprire Partita IVA come artigiano o commerciante
Se l’attività che vuoi intraprendere è di carattere tecnico-manuale e vede il tuo coinvolgimento diretto nella produzione in qualità di titolare o se, al contrario, si basa sulla vendita di prodotti e/o servizi standardizzati (o è correlata alla vendita), allora l’inquadramento adatto potrebbe essere, rispettivamente, artigiano o commerciante.
Ciò significa che, per aprire Partita IVA ed essere in regola nell’esercizio delle attività , bisogna ricorrere ad una differente procedura di avvio - detta ComUnica - che si svolge, anche in questo caso, per via telematica e che sostituisce i seguenti adempimenti:
- Apertura della Partita IVA presso Agenzia delle Entrate, indicazione del Codice ATECO e scelta del regime fiscale a cui assoggettarsi;
- Costituzione della nuova ditta individuale e inserimento nel Registro Imprese (e, se previsto, nel REA della Camera di Commercio);
- Iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti presso INPS;
- Apertura posizione INAIL (se richiesta per il tipo di attivitĂ ).
Per svolgere l’attività in ottemperanza delle norme vigenti, nella maggioranza dei casi, è richiesto il possesso di uno o più requisiti tecnico-professionali (es. titoli di studio, qualifiche o attestati, esperienza lavorativa dimostrabile, ecc.), ambientali (es. dimensioni e caratteristiche della sede di lavoro), di sicurezza, ecc..
Per esibire tali requisiti, occorre presentare anche una seconda pratica telematica - ovvero la SCIA - agli sportelli SUAP del Comune, in contemporanea alla ComUnica.
Apertura Partita IVA: quanto costa?
Ora che conosciamo il da farsi per aprire Partita IVA come commercianti, artigiani o liberi professionisti, vogliamo rispondere ad un’ultima domanda: a quanto ammontano i primi costi? E ancora: vi è differenza, a livello di spese, tra le due procedure?
Ebbene, come già anticipato, per i liberi professionisti non vi sono costi relativi all’apertura della Partita IVA, se non l’eventuale tariffa richiesta dall’intermediario per il disbrigo della pratica (compresa, in genere, tra 200 e 400 euro).
D’altro canto, anche nel caso delle ditte individuali, l’attivazione della Partita IVA è gratuita: le spese, quindi, derivano dall’iscrizione alla Camera di Commercio (circa 100-150 euro, tra diritto camerale, segreteria e imposte di bollo), e possono salire fino a 600, 800 o addirittura 1.000 euro, se si considera anche l’assistenza fiscale.
Esiste, infine, una soluzione efficiente ed economica per aprire Partita IVA online, senza incorrere nei rischi dovuti al “fai-da-te”: Fiscozen.
Grazie alla collaborazione con Fiscozen, potete richiedere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno dal form qui sotto.