- 29/01/2019
Alcuni dei servizi finanziari presenti su Fintastico ci sono stati segnalati dai nostri partner che ci compensano.
La valutazione di Fintastico deriva dalla media ponderata delle valutazioni provenienti da Trustpilot, App Store, Google Play store
Il World Trade Symposium tenutosi a Londra il 5 e 6 dicembre scorsi è giunto alla sua terza edizione ed ha visto la partecipazione di più di 400 delegati senior (i ccdd. C-level) di tutto il mondo provenienti dai settori della finanza, del commercio, di enti governativi, delle imprese e delle ONG.
Guidato dal World Trade Board composto da leader globali, pensatori innovativi ed esperti del settore, il World Trade Symposium (WTS) è il punto di incontro che attira decisori ed esperti influenti per discutere di questioni e opportunità per il commercio globale. È una piattaforma unica per i leader mondiali del business, della politica e della tecnologia per connettersi, collaborare e reimmaginare i mercati di domani.
Quest’anno il WTS ha proposto di affrontare le difficoltà e le opportunità per trasformare il commercio internazionale al fine di migliorare la vita delle persone. Mentre il protezionismo continua a sfidare i principi del libero commercio, il sistema commerciale globale si prepara all'impatto. Promuovere i valori del commercio aperto è diventata una priorità chiave. Mentre l’incertezza domina la scena mondiale, le scoperte tecnologiche continuano a ridisegnare la finanza e influenzeranno il futuro dell'industria e dell'economia.
Le presentazioni al WTS dei 60 e più speaker di grande calibro (tra gli altri Lord Hague of Richmond- ex-leader del partito conservatore inglese e ministro degli esteri; Dennis Shea- ambasciatore USA permanente presso il WTO- World Trade Organization; Janice Charette- alto commissario per il Canada in Gran Bretagna) unitamente alle numerose sessioni aperte alle quali tutti i partecipanti hanno potuto unirsi, erano incentrate sul titolo del Symposium - “The Future of Trade is Open”- orientato a promuovere l'apertura e la collaborazione del commercio internazionale lungo tre principali direttive: mercati, finanza, tecnologia.
L’apertura dei mercati, della politica commerciale e delle regolamentazioni
I partecipanti hanno discusso se il vero divario politico oggi non sia tra ‘destra’ e ‘sinistra’, ma tra ‘aperto’ e ‘chiuso’, ossia tra coloro che credono che l'apertura rappresenti la strada da seguire mentre altri preferiscono un approccio chiuso non solo al commercio ma a tutti gli aspetti della politica sociale ed economica. Il dibattito si è poi spostato dall'economia verso la politica e le relazioni internazionali, e nel corso delle varie tavole rotonde è maturata la consapevolezza che si stia determinando uno squilibrio inquietante, definito- un po’ provocatoriamente- "la corsa alle armi del commercio internazionale". Non sono mancati interventi pro/contro Trump, pro/contro Brexit, e pro/contro i populismi nazionali come è inevitabile nell'ambito di congressi internazionali di questo tipo. La conclusione unanime è stata che un vero ritorno alla crescita e alla prosperità ci impone di trovare nuovi modi per collaborare e tracciare un percorso verso l'apertura e l'uguaglianza.
L’apertura della finanza commerciale e degli investimenti
Le imprese in generale, e soprattutto le piccole, continuano a subire le conseguenze della mancanza di finanziamenti, con un gap ad oggi stimato di 1,5 trilioni di dollari. Nel tentativo di individuare i rimedi al problema, i dibattiti hanno riconosciuto che occorre creare una migliore struttura normativa per il commercio che riduca- o quanto meno semplifichi- i parametri di determinazione del rischio di non adeguatezza patrimoniale e non di conformità alle regole di libero scambio. Allo stesso tempo, però, tutti hanno riconosciuto che la minaccia del riciclaggio di denaro e del terrorismo sempre presenti non consentono vincoli troppo laschi.
Le aziende continuano a migrare dall'uso di strumenti tradizionali di finanziamento del commercio basati su garanzie e lettere di credito verso un sistema più aperto basato sulla concessione di credito (open accounting). È emersa una schiera di nuovi attori che possono offrire canali alternativi di finanziamento alle attività commerciali: fornitori di servizi logistici, spedizionieri, operatori di e-commerce.
Digitalizzazione e tecnologie emergenti
Tutti i presentatori hanno convenuto che la fortissima ascesa delle tecnologie digitali sta aprendo nuovi canali per la comunicazione, per il commercio e per le transazioni commerciali. Tutto questo offre opportunità per creare ricchezza ed innovazione. Negli ultimi dieci anni l'economia globale è diventata infinitamente più accessibile. L'accelerazione della digitalizzazione attraverso architetture aperte, soluzioni di intelligenza artificiale, il machine learning, l’elaborazione del linguaggio naturale, i big data, la distributed ledger technology e gli smart contract stanno conducendo al commercio dematerializzato, ossia senza carta. Le tecnologie della quarta rivoluzione industriale stanno trasformando le catene di approvvigionamento aziendale e i modelli di business. Il modo in cui la diffusione di questi sviluppi delle nuove tecnologie possa essere applicata al bene comune richiede collaborazione e rimane dipendente da fattori legati a decisioni politiche, agli investimenti ed ai modelli di implementazione.
I prossimi passi
La missione del World Trade Board è migliorare la vita delle persone e creare crescita e prosperità a lungo termine collegando commercio, finanza e tecnologia. Nel corso del 2019 verranno organizzati gruppi di lavoro per sviluppare l’agenda del prossimo WTS lungo tre aree tematiche:
- Allargare l’inclusione delle PMI nel commercio internazionale
- Guidare l'adozione di un identificativo digitale unico (Global Legal Entity Identifier)
- Aumentare il livello di trasformazione digitale del commercio internazionale