Anche Warren Buffett abbraccia la rivoluzione fintech

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Negli ultimi mesi abbiamo analizzato in più occasioni le novità che attendono imprese e consumatori nel settore dei pagamenti. Abbiamo rilevato che le elevate commissioni applicate alle transazioni effettuate con le carte di credito non sono ormai più sostenibili e che un gigante come Amazon è addirittura arrivato a minacciare il blocco dei pagamenti effettuati attraverso il circuito Visa. Che questa volta non si trattasse di una protesta destinata a dissolversi velocemente era stato chiaro fin da subito. Non solo per le dimensioni dei soggetti interessati, ma anche perché il mondo del fintech offre oggi alternative estremamente efficaci ed efficienti.

Insomma, gli esercenti possono ora ragionevolmente pensare di sostituire i tradizionali circuiti con soluzioni innovative capaci di portare vantaggi tangibili a commercianti ed acquirenti. Un’ulteriore conferma arriva dal più celebre investitore al mondo che, con una recente mossa, sembra dimostrarsi scettico sul futuro di Visa e MasterCard.

L'investimento di Berkshire Hataway in Nubank

Warren Buffett non ha certo bisogno di presentazioni, ma una breve digressione sulle sue strategie di investimento merita comunque di essere fatta. Berkshire Hataway, la holding di investimento presieduta da Buffett, persegue una precisa strategia basata sul cosiddetto “value investing”.

In estrema sintesi, la società ricerca titoli che abbiano un valore intrinseco superiore al loro valore di mercato e tipicamente mantiene a lungo termine i titoli in portafoglio. Visto l’approccio tutt’altro che speculativo e le straordinarie performance storiche registrate, le mosse di Berkshire rappresentano una vera e propria promozione o bocciature per singole società, asset class ed interi settori economici.

A metà febbraio ha destato scalpore l’investimento miliardario della società di Buffet nella banca pro-cripto Nubank. Oltre a manifestare un oggettivo interesse verso il mondo delle criptovalute, infatti, l’oracolo di Omaha ha rafforzato la propria esposizione nel settore fintech. Confermando così un orientamento ormai condiviso da molti che vede il fintech come un verticale pronto a spiccare il volo e capace di generare redditività a lungo termine.

Un aspetto particolarmente interessate di questa operazione è che la liquidità necessaria a perfezionare l’acquisto di rilevanti quote di Nubank arriva dalla vendita di azioni di Visa e MasterCard.

È forse l'inizio della fine per gli emittenti di carte di credito?

Possiamo quindi vedere questa mossa come un passaggio dalla vecchia alla nuova finanza e, soprattutto, come la manifestazione di perplessità circa la capacità dei due giganti finanziari di generare profitti e, conseguentemente, di mantenere il valore di mercato dei propri titoli e la generazione di dividenti per gli azionisti.

Questa valutazione finanziaria, che arriva dal numero uno degli investitori mondiali, conferma le criticità che stanno emergendo giorno dopo giorno sulla sostenibilità del settore dei pagamenti con carta di credito. Certamente un cattivo presagio per gli azionisti di queste società, ma una buona notizia per i consumatori e gli esercenti di tutto il mondo.

La concorrenza sta avanzando spedita e, come normalmente accade, con essa arrivano i vantaggi per i consumatori. Le commissioni applicate ai pagamenti sono infatti destinate ad accelerare la loro discesa.

Vantaggi per consumatori e negozianti

Ciò può rivelarsi un beneficio che interesserà sia i negozianti che, pagando minori commissioni bancarie, vedranno crescere la loro marginalità, sia i consumatori che potranno beneficiare di una contrazione dei costi correlati ai loro acquisti. I prossimi mesi saranno però anche l’occasione per migliorare l’efficienza e la sicurezza delle transazioni oltre che per ridurne i costi.

Il processo di ridefinizione delle commissioni sarà probabilmente lungo e complesso e richiederà diversi mesi. Al contempo, l’inflazione in crescita metterà ulteriormente in difficoltà i consumatori il cui potere d’acquisto scende di giorno in giorno a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi al consumo e dei costi energetici.

Insomma, le tradizionali istituzioni finanziarie rischiano doppiamente: da un lato dovranno rivedere al ribasso le proprie stime di guadagno e dall’altro, nonostante la riduzione delle commissioni, rischieranno una vera e propria emorragia di clienti. Queste, probabilmente, le riflessioni alla base della scelta di Warren Buffett di ridurre la propria esposizione nel settore per abbracciare il fintech da protagonista.

L’impatto dell'Open Banking sembra stato determinante per fornire ai consumatori di tutto il mondo un’alternativa semplice, sicura ed economica. Questa rivoluzione partita dal basso sembra ormai aver raggiunto una prima fase di maturità ed i risultati cominciano ad essere evidenti.

La spinta innovativa continuerà però a creare nuovo valore con vantaggi sempre più diffusi. Yapily è in prima linea per continuare a supportare le imprese di tutta Europa nell’adozione di strumenti di pagamento davvero efficienti ed innovativi. Inoltre, siamo costantemente attivi nel collaborare con gli Enti Regolatori per rendere il progresso tecnologico alla portata di tutti.

Ma i veri protagonisti della rivoluzione in atto sono e saranno sempre i consumatori e le piccole imprese. Ovvero i soggetti capaci di comprendere i vantaggi che la tecnologia comporta per loro e di modificare di conseguenza alcune azioni quotidiane. Con il risultato di migliorare la propria esperienza d’acquisto, ridurre drasticamente i rischi connessi alla gestione dei pagamenti e risparmiare significativamente sui costi bancari.

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