- 26/02/2017
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Lo scorso novembre Facebook ha ottenuto una licenza bancaria dalla Banca Centrale Irlandese che gli permette di proporsi come intermediario creditizio, ente di deposito e operatore dei pagamenti in tutta l’Unione Europea.
Facebook è stato il primo gigante tecnologico a fare una scelta strategica di questo tipo, i commentatori del settore sono anni che parlavano di questa possibilità e presto altre multinazionali tech potrebbero seguire (Google, Apple, Samsung, etc.).
La prospettiva è spaventosa per gli operatori tradizionali; i giganti tecnologici hanno una invidiabile quantità di dati da analizzare ed un'enorme capacità analitica, una capacità intrinseca di creare servizi coinvolgenti e un grande bacino di utenti.
Nonostante tutti questi punti a loro favore, i giganti tecnologici sono rimasti a guardare, forse scoraggiati dalla regolamentazione che avvolge il settore bancario e dei servizi finanziari in genere. Eppure, forse, è giunto il momento.
I regolatori americani stanno iniziando a concentrare la loro attenzione sulle carte prepagate che vengono offerte dai rivenditori (es. carte regalo). Un esempio su tutti è Starbucks che ha $ 1,2 miliardi di dollari nei suoi depositi su questo tipo di carte, disponendo in questo modo di una quantità di denaro sotto il suo controllo di gran lunga superiore a quella di molte banche americane, eludendo gli stringenti controlli alle quali però sono soggette le banche.
Se i regolatori iniziano a pressare le grandi multinazionali tecnologiche, ha senso per loro acquisire esperienza dal punto di vista normativo attraverso l’acquisizione di una banca.
Chi è un ottimo candidato per fare questa mossa? Amazon
Le voci sono all’ordine del giorno e parlano della possibilità che Amazon stia prendendo in considerazione l’acquisizione di Capital One. Questa potrebbe essere una mossa molto intelligente, perché Capital One e tra i maggiori utilizzatori di Amazon Web Services (AWS) nel settore finanziario, il che renderebbe l’operazione una integrazione non troppo complessa.
Il focus di Amazon è quello di sfruttare le opportunità di business scalabili che richiedono un impegno contenuto rispetto alla media del settore.
Come ha detto Alex Rampell (General Manager di Andreessen Horowitz uno dei principali fondi di investimento nella Silicon Valley) in una recente conferenza con focus sulla tecnologia organizzata da Goldman Sachs: “Se Amazon trova il modo di ottenere per i propri clienti delle ottime condizioni per effettuare i pagamenti o per avere un conto in banca, sicuramente lo farà perché questo permetterà alla propria base utenti di aumentare i propri acquisti e quindi il giro di affari di Amazon”.
Per questa ragione Capital One con la sua ampia base di clienti con carta di credito offre una prospettiva di acquisizione particolarmente interessante.
Forse il 2017 sarà l’anno nel quale Amazon passerà dalle parole ai fatti e entrerà come Facebook nel mondo dei servizi finanziari.
Adattamento del post di BankingTechnology:"Amazon looking to buy Capital One?"